:: Accio: Declinazioni di Sara Pane lievitate con Edward Weston e Charles Ives. Estate 2017 |
DECLINAZIONI DI SARA PANE LIEVITATE CON EDWARD WESTON E CHARLES IVES
Per le quattro foto, che secondo te, rimandano a come Edward Weston, fotografava il corpo femminile, e che secondo me sono invece quattro scatti maliziosamente postmoderni in ritardo, tu li chiami Transmoderni, ma cosa cambia?, ai quali mi prestai, accondiscendente, nel 2017, tornati assieme. A volte si necessita renda felice il Bambino Uomo Immaturo, per te patito di sigle: B.U.I, ma corro ai ripari, se posso, se non si scatena il tuo nervoso che addebiti a me, che invece sono pacata e riflessiva, con richiami alla tradizione dell’alta musica, più in alto di cosce, pube coperto dal costume, seni.
Pertanto ai Quattro scatti di me in formato Edward Weston, con ingrandimenti di me, "lievitata" caspita che ironia!, sulla poltrona estiva, accosto di Charles Ives il “Secondo Quartetto” del 1907-1913 che è il suo capolavoro cameristico. In questo Quartetto sono presenti le caratteristiche fondanti di Ives e cioè: tecniche disparate: coesistenza di linguaggi diversi, atteggiamenti tradizionali e sperimentali. Se sviluppi orecchio e lettura verso la partitura potrai capire che se proprio devi, in maniera postmoderna o transmoderna, o come cavolo intendi le tue prassi estetiche, questo compositore ti suggerisce che nella musica dei maestri tanto è avvenuto ben prima che tu sopra una poltrona, mentre scherzo, mischiassi richiami a Edgar Weston con “voglia” di tornare a giocare con me: in tutto.
Quella complicità che recitammo e quanto ne seguì custodisco come il ritrovato capo dello spago nella matassa che ci ha sempre legato: e so che, come tu sai, che più di Weston più di Ives valse vale varrà questa intesa che mise e mette al riparo da quanto nel mondo e nelle nostre vite è pure dolore paura angoscia.
Contrariamente a quanto pensa e mi dice Sara Cardellino/Pane… ritengo che quando la fotografo in citazione e argomentazione glamour sensuale in nudi e forme tal da scatenar in me del desir varie torme… sia una parte basilare della mia produzione estetica: intanto perché dal Petrarchismo si passa al Realismo che discende dagli esempi anch’essi cinquecenteschi, non fo nomi; e poi perché proseguo una linea che, iniziata negli anni Settanta-Ottanta, con Stein Knabberchen Silvae Lo Idina Faro ecc l’ho resa capitolo con personaggio (Sara Pane-Donna Pan per Miti greco-romani, Corsara della Memamorfosi, Sara Murray) sviluppando l’immaginario popolare, da rivista, da calendario, da tv, riguardante il sesso e i vari richiami. Chiaramente oggi ciò può apparire “politicamente scorretto” verso la figura femminile, epperò anche qui la penso diversamente: è sui social da facebook a Instagram a Tik Tok ecc che viene operato lo stravolgimente mercificato-reificato alienante sul corpo della donna e dell’uomo: il mio attraversamento di questi segni è rivoluzionario perché usando lo stesso materiale e rimandi lo rende esteticamente “diverso” da quanto circola. E poi quanto conta è che, seppure sia nel grigio, e vada verso la vecchiaia, come i cani che vecchi che ancora annusano e cercan piacere, in pari genere, così fo io. Sara Cardellino/Pane mi garba tanto e così accadde per le altre amate. Che ancora amo ma son inavvicinabili perché son cane fedele e Sara è gelosa.
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