:: Accio: Sara Pane piccante mollica reale amante ideale. Giugno 2009. |
SOVRAESPOSIZIONE PER SCAVALLARE Margine di luce sulla schiena Pane caldo giugno vive l’indice d’ogni mollica perché c’è inizio con ombra alla fine del dipinto che scavalla nel reale fiore per fiore ignude ore.
Sara Pane in fotografia soprattutto, e nei testi, è il personaggio che appare si racconta è raccontata nel velato eros seduzione glamour. Assieme a Sara Murray, glamour gotico; alla Corsara della Metamorfosi ambito marinaresco; ma anche Luigia Zamorano in acque calde all’Antartide, completano un album che dal 2009 si è dispiegato nella coppia nel nostro immaginario. Nei 5 anni e 5 mesi di separazione dal 20 novembre 2011 tale album pure non è cessato perché a volte la modella, in autoscatto, mi raggiungeva. (clikka: Manuale di Foto-Filosofia per coppia separata 5 anni e 5 mesi. 50 capitoli). Dandomi altra attrazione sfinimento tormento desiderio inappagato che stando a Bataille diventava distruttivo. Ero Accio Heathcliff. Eppure mai l’ho tradita. Anche se Sara pensa che in mio soccorso siano venute Margherita Stein e Silvae Lo. Sara Pane, trentenne, fotografata-ritoccata con trucchetto facile facile reflex di sovraesposizione ombre, trovando nella luce pelle oscurità capei curve entrata, mi lanciava nel materialismo-idealismo che traducevo forma quasi nudo con filo ironico del titolo: scavallare scavalla bòna cavalla di razza stallone proletario vil genealogia natura morta pitturata natura viva insalivata e così via. Che allegria ci davamo... e nel 2024 la ripeschiamo! In seguito mi sono convinto, come Sara Cardellino dice, che in realtà abbia sviluppato ogni sorta di erotismo mutuato dai calendari per soli uomini, dalla rivista Playmen anni Settanta, dai fumetti neri che leggevo a partire dal Kriminale di Magnus e Satanik fino ai barlumi manga. Insomma quanto di più lontano dal politicamente ed esteticamente corretto verso la figura della donna. Poi aggiunge... seppure calco, il tuo, inutile, di maestri della fotografia novecenteschi; e dell’industria dei corpi da edicola... ne apprezzo il Diario per me, com’ero, e come siamo nel, truffaldino, fotografico siero”. Alé bello-e-che-sistemato Accio! Prendi e porta a casa in album-albume se proprio ci tieni! Ad inizio 2024 m'aiuta ricordare con chi ho a che fare! Intanto qui una delle prime foto che le scattai. Nella casa veneziana, assenti i genitori, mentre nuda si appoggiava al divano con dipinto floreale lagunare d’alto pregio. Addirittura pensai, se mi lascia rubo il quadro e mi pareggio. Ero veramente cattivo allora. Al titolo scherzoso aggiunsi versi tanto per fare un po’ di dialettica. Poi l’abbracciai. -Sara ho addirittura pensato di rubare il dipinto... sono proprio un bandito vero? -Sei un mona! che s’atteggia a bandito. Se lo vuoi te lo regalo che bisogno c’è di rubarlo. Chiedi e quanto posseggo ti do. In questi attimi so cosa vuoi... ma se preferisci il quadro mi rivesto! Ecco... su queste sue risposte io ho fondato l’amore per sempre. Perché mi proponeva il fumetto il fotoromanzo il dialogo impertinente e seducente. Rima.
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