:: Accio e Cardellino: Laforgue imita Batman, Cardellino chiede di Klages |
Tradurre?,… mentre traduci nun sai mai duve ti ‘onduci,se poi sei anco in coppia, Accio e Cardellino, rischi d’ingarbugliatti parecchio. Finora, in queste giornate da ‘ascinale, stando sotto mira e tiro dell’amata “concertatrice”, devo portà a conclusione quanto, se non ci fosse a farmi la ròta, avrei lasciato bellamente senza ‘onclusione. Infatti dopo i “Pioppi” di Supervielle tradotti anco con la fotografia; e poi De Banville col “Mattino” parigino; mi son messo a disegnà la Misteriosa Dama R che nella notte vecchianese va sul tetto, notte di luna, a cercar di ‘onvince ir su’ poeta Jules Laforgue vestito da Batman a scender dabbasso, quantomeno in soffitta; perché il tetto, a marzo, è parecchio umido, tanto che se proprio non prendi il virusse un cimurro lo chiappi. Laforgue scenderà, e lo dice, il suo occhio puntolino alla Tintin. Finita la tavola mi dico la poesia la cerco poi. Macché! Interviene il Cardellino che mentre studia Vivaldi mi tien d’occhio, ,… e ora che poesia ci accosti? La preziosa edizione delle poesie complete in francese, senza traduzione in italiano, nelle Edizioni dell’Ateneo, 1966, mi fa scegliere “Je ne suis qu’en viveur lunaire”. Luna notte lui che vorrebbe essere un personaggio leggendario e non un mandarino intellettualoide, perché non somigliare a Batman!? È naturale quasi. Notte luna, invece che il tenero Pierrot, virile uomo pipistrello. E così mi tocca tradurre. Spremitura boia. Nel pomeriggio. Ma non è finita qui… perché Sara chiede: “Ma come ti funziona l’immaginario Accio? Con questi accostamenti inusitati? Non credo sia soltanto un gioco transmoderno o come accidenti lo giustifichi?” Ahì, potevo star zitto. Macché. -“Allora accanto al gioco c’è molta serietà. Seppure non conosca questo autore”. -“Lo frequentano in pochi. Filosofo, psicologo, antropologo. Allora a Pisa non lo leggeva nessuno anche perché non c’erano traduzioni. Lo ritenne adatto a come vivevo di immagini, anzi Fabio Nardi, viveva di foto e immagini. Mi regalò schemi brani tradotti suggestioni mi diede una via!” -“Accio, fammi il regalo di raccontarmi, di Klages cosa ti suggeriva cosa ne conservi”. -“Non ci penso nemmeno. È autore complicato ti direi delle banalità. Lasciamo perdere”. -“Dai,… tu riprendi quaderni e appunti, metti da parte per un giorno i colori, e mi riveli un aspetto del legame tanto intenso con Lei e lo strumentario che usavi e usi”. -“Come hai detto?...” - “Strumentario, ti sarai accorto che autori personaggi generi tu li usi come strumenti, sono il tuo strumentario, anche l’opera di Laforgue e la sua biografia… non ci hai mai pensato?” -“No, non ci ho mai pensato” - “In questa casa abita il tuo strumentario. Lo tieni nel caos ma c’è. Gli autori che siano pittori poeti scrittori fotografi, da tempo anche i musicisti,… diventano strumenti per un lavoro estetico senza fine e senza alcun fine. Anche Klages immagino abbia questa funzione. Se la Knabberchen te lo suggerì, a Fabio Nardi lo suggerì, è perché sapeva quanto ti ho appena detto” - “Mi dedicherò a quanto mi chiedi, Sara. Perché l’immagine dello strumentario per me è fondamentale. Sei così importante… amore mio!”
Jules Laforgue SOLAMENTE VIVEUR LUNARE SONO Tralasciando con aria di sfida Ah! Beh!, divenire leggendario, JE NE SUIS QU'UN VIVEUR LUNAIRE Je ne suis qu'un viveur lunaire Retroussant d'un air de défi Ah ! oui, devenir légendaire, (Locutions des Pierrots, XVI)
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