:: Claudio Di Scalzo: Silvae Lo My Wife nella Phronesis di Platone e Aristotele. Dittico. 2004. Rivelazioni Di Stile. |
Nel dittico fotografico, 2004, che s’impernia su Silvae Lo my wife, modella maestra, allo specchio mentre si prepara alla recita pedagogica nella scuola elementare dove lavora, in Valtellina, accosto la greca PHRONESIS: nènia o forse filastrocca oppure canzonetta. Rimodellata transmoderna. Ho sempre pensato che la cultura classica, greco-ellenistica-romana, necessitasse di re-invenzione con nuove tecnologie forme usando i generi contemporanei e produzioni in altri ambiti. Per semplificare, come Sergio Leone reinventò il Western nel 1964, come Quentin Tarantino dopo pone nuovi spazi citazioni personaggi fino alle serie Netflix con Deadwood; con l’OLANDESE VOLANTE UNO (2010), e prima con TELLUSfolio (2005) proposi capitoli di avventure nel Mondo Greco-Latino con miti-personaggi reinventati con foto-pittura-parola-prosa.
Se riuscirò a pensare-inventare un OLANDESE VOLANTE DUE (finanziato da Sara Cardellino. Senso di colpa per non essersi imbarcata sull’OV nel 2011?) ciò lo renderò visualmente-parola/libreramente concreto. Quanto corta in Estetica sono i risultati non le teorie a priori o posteriori. Torno alla mi’ mogliera in quella lontana era che mi faceva scattare l’estetica bandiera. Mi garbava tanto, nella foto pur’oggi un incanto, valicati dei tempi i poggi. Perché PHRONESIS? SEMPLICE. L’ARTE È FACILE SE HAI AMORE MODELLA FILOSOFIA PER TENERLA ACCANTO A TE MENTRE LEI SA CHE TI TIENE COME VUOLE. Il termine greco rimanda alla prudenza alla pratica saggezza. Questa era è Silvae Lo mia moglie. Per Socrate e Platone la PHRONESIS teneva assieme conoscenza teorica della realtà e la necessaria prassi pratica virtuosa. Chi meglio di Silvae Lo quel giorno impegnata come maestra elementare con alunne e alunni meglio la incarnava? Per il fotografo fu facile acclararlo. Bastava un camerino, delle foglie, un occhio in apertura normale e uno sgranato. Due click e il gioco era fatto. E se il primo occhio rimanda a Platone il secondo è dedicato ad Aristotele. Che separa la Sapienza (SOPHIA) riguardante conoscenza di cose necessarie e immutabili; dalla Phronesis con la quale si conoscono cose contingenti variabili divenendo guida razionale nella prassi. Oggi capisco che l’Aristotelica Silvae Lo considerò, dopo lo scatto, e in seguito, Sophia il suo lavoro di maestra impegnata in cose-atti necessari, e di madre, come immutabili; mentre il legame con il fotografo, per quanto amato, poteva essere contingente anche perché scarso nella razionale vita di coppia. Questo dittico, oggi 22 giugno 2024, rivela tanto, della mia vita determinata e illustrata da Silvae Lo. Sui miei difetti pure mancanze e limiti. Ai quali sia detto ho cercato di rimediare. Come potevo e posso. |