:: Karoline Knabberchen: Il Segreto più grande con acconciatura. 40° della morte. |
Non esiste parola assoluta, parola il cui significato sia incondizionatamente dato una volta per tutte. Eppure niente è anteriore alla parola rivelata. Sicché la rivelazione è un’originaria incertezza; una doppiezza ricca di tranelli; una mezza verità. Questo perché non esistono che verità incompiute e indefinitamente perfettibili. Ebbene, questo compito infinito spetta alla DONNA. Certo, nel frattempo c’è il rischio di perdersi. Ma dall’altro lato non c’è chi possa compiacersene e nemmeno dolersene. L’altro lato, semplicemente, è vuoto. Come chiamare questa felce nell’acqua e la luce verde che me la rovescia sulla pagina? Ora la mia sera è invasa – o devo ammettere liberata? – dal soffio della parola che non conosco. Mi guardo nello specchio, assisto al mio passato, la parola assoluta è data dai miei capelli con quella che sembra una felce a pettinarli. Il resto unghie del vuoto. Filosofia (da isterica?) svizzera senza mezzi termini eh eh eh. (1983. Quaderno custodito da Fabio Nardi)
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