:: Karoline Knabberchen: Chiaro schellinghiano Scuro. 40° della morte.


Karoline Knabberchen
(Guarda Engadina Svizzera 10 aprile 1959 -
1984 20 agosto Austvågøy Lofoten Norvegia)
Foto Fabio Nardi





Karoline Knabberchen
CHIARO SCHELLINGHIANO SCURO
dalla "FILOSOFIA DA BAITA"

Lo so, la gente vuole risposte e, in definitiva, qualcosa di ragionevole con cui ristrutturare le stanze disusate della propria esistenza o con cui arredare gli angoli bui e vuoti, dove ci si reca malvolentieri. Si vuole della semplicità: cose non troppo complicate, luoghi non troppo scuri. Ma io sono respinta da tutto ciò che è semplice, limpido, ragionevole; sento che tutto ciò che è semplice, limpido e ragionevole corrode dall’interno, come un tarlo, la materia della mia anima, fino alla polvere. Tutto ciò che è ragionevole non m’interessa.

Quando il mondo s’appresta a incorniciarmi perché mi stringo il seno voglio ch'esso sia immerso nel riflesso opaco d’una gravità senza fine.

Mi guarderò cadere e basta.

Nei corridoi del cascinale vecchianese di Fabio nessuno ha più autorità di me sul labirinto che immagino adattato alla mia presenza. Trovo entrate e uscite con la facilità con cui da piccola sillabavo le tabelline. Ogni finestra spalancata mi conduce a ciò che infinitamente mi divide dal resto. La mia filosofia in questi complicati andirivieni diventa il totale abbandono della razionalità per la ricerca dell’abisso.

Sono esoterica e in vacanza, saltello a passo di danza, chiacchiero fra me in rima (imitando non il classicismo bensì il vernacolo) e per ridere mi dico: “Povera schellinghiana dalla testa vana”.  (Quaderno custodito da Fabio Nardi. Senza data)