:: Karoline Knabberchen: Eredità Cristologica per i parenti. In due atti. 40° della morte. |
Oh no, cari parenti – leggetemi attentamente ora che non sono fra voi in Engadina a Guarda bensì dimorante a Pisa. Io non dicevo: Cristo è un’invenzione dei cristiani. Al contrario, i cristiani non possono affatto darne ragione. Il Nazareno, cioè il separato (il che significa anche che non si tratta di una semplice categoria - è un uomo, certo, una persona), è l’Unico e l’Originario. Prima di Lui - si badi - Dio non era che daimónion e parádosin - il che significa anche che la divinità di Gesù può essere pensata solo sulla base di Gesù stesso. Strano, no? Il “prima” e il “dopo” non possono essere qui invocati. Il prima fu da Lui stesso liquidato, senza pietà; il dopo, cioè noi, ogni tipo di cristiano e di post-cristiano, è senso che si dispiega (solo) sulla di Lui base. Esatto! Gesù è il dio non-dio che marca il passaggio dalla Voce che si prende, dal cielo, cura e custodia dell’atterrito, alla voce che dal ventre della putredine atterrisce insinuando che quel che resta del Regno non è che Lei stessa: eccomi! Non c’è altro da lasciarvi in custodia.
Cristo con me al mattino. guardo nel martoriato flusso fiore reciso. A te singolare e plurale Uomo Dio (sbriciolato sale del dubbio) chiedo di rimuovere la spina nella mente-mia in divenire. Che la carne si muti in lietezza nel giorno sfumato racchiudente-me orante. A sé stessa bastante. Come una messa.
Ecco la cristologia da operetta che allieta chi sui dogmi non ha fretta Cristo con me al mattino. guardo nel martoriato flusso fiore reciso. A te singolare e plurale Uomo Dio (sbriciolato sale del dubbio) Chiedo: rimuovi aculeo nella mente-mia in divenire. Che la carne si muti in lietezza nel giorno sfumato racchiudente-me orante. A sé stessa bastante. Come una messa.
Ecco la cristologia da operetta che allieta chi sui dogmi non ha fretta
(Quaderno custodito da Dabio Nardi. Senza data)
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