:: Karoline Knabberchen: Gesù centra la storia nel centro. 40° della morte.


Karoline Knabberchen
(Guarda Engadina Svizzera 10 aprile 1959
1984 20 agosto Austvågøy Lofoten Norvegia)
Foto Fabio Nardi.




Karoline Knabberchen

GESÙ CENTRA LA STORIA NEL CENTRO

dalla "FILOSOFIA DA BAITA"

 

Meglio un cristianesimo come etica correttiva dell’Occidente capitalistico e relativistico, magari capace di assumere come presupposto il suo stesso (del cristianesimo) fallimento escatologico, di assumerlo come un dato destinale, sentimentale, in qualche modo mistico, meglio questo - dico - che non un cristianesimo revanscista, inutilmente attardato ad affermare, contro la forma di mondo che viene, una dottrina che, semmai non venisse diminuita ontologicamente e svelata di sotto al velo delle sue metafore, non solo non potrà più convincere, ma rischia di vanificare la sua residuale funzione etica; una dottrina che volendo fondare ciò che non si può fondare scivola tragicamente nell’inverosimiglianza e, divenendo impersuasiva quanto alla propria escatologia, finisce con l’ottenebrare anche la sua etica.

L’Occidente attende una grande riforma dottrinale del cristianesimo, non in senso sociale, ma nel senso di una ridefinizione della trascendenza e della salvezza. Credo che si debba ripartire dalla Cristologia, ridefinire la divinità di Gesù, accettarne la finitezza, optare per una concettualizzazione ascensionale del divino anziché discensiva, filiale, gratuita. Credo che si dovrebbe liberare Gesù del pesante vincolo del paradosso trinitario e diminuire, a livello di mera ipotesi mitica, l’idea che un Dio creatore sia all’origine del mondo (gli ebrei non me ne vogliano - del resto lasciar cadere la tesi implicita che il cristianesimo sarebbe una sorta di completamento o, peggio, di superamento dialettico dell’ebraismo dovrebbe essere gradito anche agli ebrei), credo che si debba cancellare perfino il problema delle origini per concentrarsi sul problema del mezzo. Com’è abbastanza evidente Gesù è venuto non all’inizio della storia, a fondarla, ma nel mezzo, a dis-orientarla. (Quaderno custodito da Fabio Nardi. Senza data)