:: Karoline Knabberchen: Quanto è ardente quanto è indifferente. Sul Demoniaco. Con nota sulla commedia a cui appartiene Fabio Nardi


Karoline Knabberchen
(Guarda Engadina Svizzera 10 aprile 1959 -
1984 20 agosto Austvågøy Lofoten Norvegia)
Foto Fabio Nardi, 1979. Guarda





Karoline Knabberchen
QUANTO È ARDENTE, QUANTO È INDIFFERENTE
SUL DEMONIACO. CON NOTA SULLA COMMEDIA
A CUI APPARTIENE FABIO NARDI

 

Il senso dell'epoca, come aveva capito Thomas Mann, sta, potremmo dire, nel "demoniaco". In Kierkegaard invece il demoniaco è la condizione per cui la scelta si risolve nell'indifferenza: demoniaco, ossia plurale e in sé difforme; demoniaco è il termine con cui Kierkegaard esprime la posizione di colui al quale risulta al fine indifferente ogni orientamento, ogni direzione, ogni condotta perché, in definitiva, ciascuna di esse è uguale a niente. E poiché ogni creazione è priva di valore decisivo (essa è una possibilità equivalente a tutte le altre) l’ideatore demoniaco passa dall'una all'altra di queste creazioni a seconda del proprio capriccio. Sto “piegando” il danese a qualcosa d’inaudito? Nella famosa palestra Gilles Deleuze!? Malvagio è il capriccio estetico se lo compie l’angelo caduto, Satana, che si pensò uguale a Dio. Buono se lo compie Dio ancorché sventato con un'indecifrabile creazione?

 

IL FLUSSO DEL MORSO

Nel buio consegno il respiro alla seta della sottoveste. Ogni pagina del libro sfogliata fu interrotta in un punto preciso. La sua comprensione intendo. Anche per il demoniaco sarà così? Esso sembra la medicina adatta per le moderne angosce. Il desiderio di volontaria cecità quando ogni scelta vale l’altra.
Non possiedo la verità dell’Amore: sono come la cagna che conosce la sua coda soltanto mordendola.



 


Karoline Knabberchen fotocopiata
nel b/N notturno colore accoppiata
nella teologia e commedia sfalsata.
1979 - Fabio Nardi
Stampa fotografica fotocopiata ritoccata
con colore acrilico. 



 

La fotofotocopia ritoccata, 1979, rivela come l’intreccio Knabberchen/Nardi fosse talmente creativo che insieme scrivevano illustravano la loro quotidianità con una facilità sorgiva che, una volta realizzata, subito passavano ad altro. Lasciando il tutto ad uso interno alla coppia.

Sara Cardellino che con me, compie qualcosa di simile, su quanto riguardò Knabberchen e Nardi, dice, ritrovando la Fotografia-fotocopiata che nelle soffitte è racchiuso un oceano di parole e segni. Immenso come il legame che riguarda i due lontani fidanzati, col tragico destino dell’Angelo d’Engadina. "Passeggera in terra". (NdC, cds)

 


 

DECLINAZIONE DA COMMEDIA SCANSANDO LA TEOLOGIA TRAGICA

“Aforistica molto fica”, chiosa Fabio Nardi. “Filosofia frammento per sicuro tormento. Diario canino molto fino”. Ci rido. Chiedendomi come possa essere compreso, un etrusco a Guarda d’Engadina, mentre scintillano piccoli lumi sui monti, se non da questa filosofa dilettante, vestita di rosso, con attorno familiari che se potessero lo getterebbero in qualche dirupo tanto è incongruo con loro. Ma lui se ostilità avverte è capace di tirare fuori la battuta di Orson Welles, tacendone la paternità, per dire loro che rispetto ai pisani ai toscani che hanno inventato la Torre Pendente e il Rinascimento a Firenze, loro, gli svizzeri, al massimo hanno inventato l’orologio a Cucù. I miei amici e parenti saranno vittima della sua crudeltà linguistica; ma anch’io, con le mie riflessioni sul demoniaco, non è che, poi, a conti fatti son molto considerata. Così mi sembra. Ma tornerò alla carica filosofica quando, in camera, sarà nel letto accanto a me. Per ripetergli cosa penso del “Demoniaco”. Hai inteso Fabio? Ehi dormi? Hai inteso? Certo che ho inteso, so che mi risponderà, chi meglio di me... sono un Demonio. Accanto a un Angelo. Ah ora che ti vedo in sottoveste ricamata... credo che non dormirò! Non c’è niente da fare, penserò, forse glielo dico... Fabio tu appartieni alla Commedia... ai Gasman ai Mastroianni... poi incendiata dai baci dal demonio burlone... tornerò sull’argomento un’altra volta! E dormite voi Mann e Kierkegaard... io sto sveglia.