:: Karoline Knabberchen e Fabio Nardi: Natale 1983. 40° della morte |
Fabio, son qui nella trincea di camera. A Guarda, nell’Engadina cartolina! Rallegrati a questa rima piccina. Ti aspetto. Varcato il “Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi” che hai sintetizzato col detto pisano. Pertanto io qui a Guarda con i famigliari attorno alla figlia unica che “non si sa mai cosa abbia o pensi”, mi ferisce Gerda madre. Passo le giornate, tornata da Pisa dopo l’otto dondolante tua culla immacolata, nel grazioso paese innevato e ti garantisco che faccio tutto “a puntino” - ecco la tua predazione vernacola su di me Fabio - tutto ciò che va fatto e lo faccio discretamente bene. Compreso apparecchiare con perfetto stile svizzero e indorare porte di vischio e fiocchi. Non so se da fuori si veda che lo compio passando sul filo di lama; che tiro il motore dal primo risveglio, all’alzabandiera!, e anche prima, poiché la notte non dormo più tranquilla da tempo... Non capisco dove sono finita. A volte non riconosco-me accanto alle azioni. Ciò capita a chiunque cresca nei ventitré anni? Non c'entra con la malattia? A Natale, dunque, nel rispetto del detto popolare pisano, che vale anche per me sennò avrei accettato l’invito di tua madre Elvira al volo, saremo lontani: spina nel petto. Un tempo anche tu dal dolore, con l’amata di turno!, ci avresti ricavato una sorta di insano piacere: oggi no, lo so. Oggi è carburante per fantasie senza peccato, arditezze segniche e foto con immaginario, anche preghiere da non crederci, al seguito.
ll Biglietto d'amore riempie le ore dicembrine, Karoline mia! Ti raggiungerò appena il Bambino avrà ricevuto la visita della cometa, o, al peggio, dietro ai cammelli dei Magi. Poi partiamo per il nostro viaggio, invernale, ad Amsterdam. Dall’aeroporto d’Engadina. Che inizierà in Olanda scendendo verso Parigi. Probabile la tosse sia il corredo alle tue filosofiche mosse. Se la guarisci non avrai più estetiche forze? Non è meglio allora la "tossetta" ogni tanto la spossatezza se tutto in te e di rimando a me finisce in Bellezza? Ridi adesso al tuo rimator cortese, fra l'altro insuperabile in materia. Poi a te Schelling a me il "filosofo" di Monsummano Terme Giuseppe Giusti! Karoline la bellezza ti abita con la facilità del latte sull'indice della bambina che ne misura la temperatura e un attimo dopo il sapore sulle labbra. Poi c'è la notte buia e dolorosa che stacca l'indice dal resto del corpo. La malattia. Ma ci sono io a proteggerti più forte d'un adorante pastore palestinese. Tuo Fabio
|