:: Claudio Di Scalzo: Dieci Petrarchista in rivelata vista. Con la donna che visse due volte nel petto di un uomo: Sara Esserino e Sara Cardellino. E la storia del dipinto che trova il titolo adatto trentanove anni dopo. |
Claudio Di Scalzo DIECI PETRARCHISTA IN RIVELATA VISTA Con la donna che visse due volte nel petto di un uomo
Daniela Cantelli (1969) Antonia Milk (1976) Margherita Stein (1978) Karoline Knabberchen (1979) Silvae Lo (1998) Idina Faro (1999) Ale di Petra (2002) Costanza Vespucci (2004) Sara Esserino (2009) Sara Cardellino (2017)
Nel mio ritorno annuale nella pinetina di Marinella di Sarzana, nel piccolo tempio dorico composto di pigne e aghi di pino, con le cicale rituali e le tortore candide sopra i capitelli di pinoli, ho versificato nel vitale segno fondamentale bio del nove il rituale pio. Dieci pitagorico segno: evoca la totalità, quanto si compie, il ritorno all’unità dell’essere dopo che nove numeri si sono sviluppati e in metamorfosi compiuti nel 10. DIECI il più sacro dei numeri, eco della creazione completata, numero sul quale si può giurare la fedeltà a se stessi e a chi si ama. Dieci pitagorica Tetraktys (come mi insegna il mio manuale divulgativo dei simboli) raggiunta gioiosa immersione nel flusso eterno della natura. DIECI che si completa con La Donna che amò due volte - riamata - con due nomi: Esserino SARA e Cardellino SARA un uomo. La prima volta nel 2009, la seconda e definitiva nella primavera del 2017.
I vicini banchi di scuola all’ITC Pacinotti di Pisa Barricate per la rivoluzione proletaria e sessuale Con lotta continua e voti rossi nei compiti. Se mi manca la rivoluzione Di più mi mancano gli anni con te. Nel vasto impero delle illusioni in coccio I tuoi biondi capelli ancora adocchio.
ANTONIA MILK - 1976, Torre del Lago Scorre il Serchio sotto al ponte Scarmiglia lunghi capelli il vento Quest’amore in due paesi è fonte Per intreccio spinefior portento.
Ventanni in eretica disarmonia Il movimento studentesco matto e cieco Inventavo pitture per te in fantasia Spesso dicevi ch’era uno spreco. Allor siccome ero Accio che sfarfallava Cercai chi la mia fantasia avvallava. Adieu. Meglio per me meglio per te.
Margherita Stein MARGHERITA STEIN – 1978, Marlia di Lucca - Monaco Traduzione uguale nube parapiglia Sui testi che mi donavi come giunchiglia Accostandovi Bataille e Artaud In estati tedesche di Lucchesia tutta chaud. Femminista altera in boccio sereno Con te pioveva sul sole col + e col – Fotografata nuda su rivista (per soli uomini arrapati) Mi dicevi: ci perdon la vista Ma son tanto delicati. E tu Accio che mi sfiori dal Vero Lo risolvi o no il mio mistero?
"Karoline Knabberchen danza in albergo a Le Havre (asciugamano e tendina) Photo CDS/Fabio Nardi
KAROLINE KNABBERCHEN - 1979 Guarda d’Engadina - Lofoten-Norvegia 1984 Linguaggio presente nell’oceano immoto Confini con la casa del Padre. Granello mio gemello dell’io grazie a te bello Nella sillaba a ogni appuntamento Salvo l’ultimo il 20 agosto 1984. Sarò dove ti persi in lutto d’abbecedario Sempre tragico sublime amato diario. Per te ho scritto un Canzoniere che vale preghiera Umile semplice eternamente vera.
SILVAE LO - 1998, Chiavenna di Valtellina Verde del bosco splende vetta e mirtilli. Vola e svola l’età dei frutti sul confine Dei figli – La punta del fuoco nel camino La baita col tuono e sul tetto pecorelle Tremanti nella moscacieca dei giorni alpini. Vien la primavera, nevica margherite La luna sembra una zagaglia Sulla notte confine Via in valico che taglia. Riannodando sasso dopo sasso Mappa verso casa nel tempo prova di sole domani. Oro d’anello.
IDINA FARO – 1999, Sondrio Scorrea l’Adda nei numinosi eventi Per collana di lune a trasbordo Te la porto? Stremano l’onde travolgenti Quanto crea quanto è dolcemente sordo.
Esiste la verità nel cuore doppio Ma s’è eretico tra ombre e accordo Va destinato allo scoppio All’incandescenza del ricordo.
Idina Faro cristiana isterica astrale Nella spossatezza dell’umano Il diamante del bacio ti rese frale Mentre la mia narrazione fu guano.
AdP Sulla costa con pini tra case estive Dall’architettura fragola Disney Avevi l’aria d’essere altrove Indossando tailleur seducenti a priori Ad ogni risposta che mi davi.
Baci da vicino in madrigali e pianti Ne abbiam contati tanti Risa e scherzi in aura d’istanti S’aggiunsero nell’estiva sfera Il suon d’ambasce e polline fu intera Venne così l’ammutinamento Nelle scialuppe agitammo sciarpe nel vento.
Vedemmo la nave nel mare ornato Affondare nel flutto un dì amato.
COSTANZA VESPUCCI – 2004, Roma/Catania L’opera lirica di Bellini e Rossini e Puccini Il fuoco in combriccola coi grilli sulle rovine romane Irradiavano amori con stentorei interpreti Che traboccavano sulle nostre mani gioiose. “Se l’amore in città è una Babele Portami sul tirreno con poche vele” Scherzavi garrula nei ricci capelli. Ti nominai riccetta emula della Fornarina Se vedo oggi il celeste sei ancor la mia mattina.
SARA ESSERINO - 2009 - Padova, Venezia Ami me a maggio Accio t’affacci sovra rischioso crepaccio. Intanto il giorno veneziano cade oltre le gondole sul canale rade. Se mi tradirai dici con altra donna se carezzerai altra gonna te lo giuro sotto al ciel pallente mi vendicherò terribilmente. Il mio amor rimane immenso soffio d’ogni poesia ed eros intenso Non mi credi: corpo dei Figli-Files seppellisti perché pur’io dal dolor - assieme a te - morissi. Nella separazione fedeltà alla poesia m’ha salvato nel suo amor assoluto son rinato. Chissà dove porti ora il tuo crine nero che nel rimpianto mio sai a maggio vero. Esserino crudele e dolce sbarazzina Chissà se Venezia avrà per noi ancor mattina.
SARA CARDELLINO – Vecchiano, Domenica delle Palme 2017
Claudio Di Scalzo DITTICO SUL PETRARCHISMO ATIPICO E SULL’ANTI-PETRARCHISMO
Forse il mio petrarchismo è atipico. Forse evoco una tradizione secolare a sproposito. Forse un intero Canzoniere in 12 libri per Karoline Knabberchen unito ai vari personaggi che pur d’amore vivono ancorché in tono fumetto e umoristico e sublime melodrammatico, come il Golem e Mara Zap e Marco Pachi e Rosa Mollica e Aglaia col Maestro delle Onde, attengono a qualcosa di diverso dal petrarchismo storicamente agli atti della critica, ma in questa estate 2017, a Marinella, non so essere esauriente. Non è il mio mestiere quello di critico. Ritengo però che l’avventura galante, come io la praticai, sia stata una forma libertaria, in me parente del situazionismo-lettrismo marxista-anarchico a lato vissuto; il libertinismo-dongiovannismo che fu di Accio (e del Pazzo, barbiere di Nodica, suo fraterno amico ci tengo a ricordare, perché anche questo è romanzo) trova “ricaduta” nella vicenda passionale di Sara Esserino e Sara cardellino che seppellisce ogni slancio poetico reale dopo un delicatissimo addio - Clicca I DUE ADDII DI SARA ESSERINO CHE DIVENTERA' SARA CARDELLINO) (Sara Cardellino: LA RIVIERA DEL BRENTA VILLA MALCONTENTA) e nell’opera in progress “Imbecillità con Morte” (ambedue sorta di anti-petrarchismo meta-filosofico e pop-surrealista) dove non a caso il protagonista si chiama Covato Poco e la protagonista Salata Maretta che a dispetto del nome è un po’ sfarfallante come l’amante; il libertinismo-dongiovannismo dicevo, ho perso per un attimo il filo sintattico, è, era!, “rivoluzionario” perché la seduzione espressa si basava non sull’intelligenza-cultura sfruttata, a manbassa, da colti esponenti della politica-arti-università (il modello-Faust), né su quel perbenismo di bontà umana, espresso da uomini impegnati nel far del bene diffondendo cultura e sapere, e in altre attività di dedizione verso il prossimo (tutta gente con cui non m'intendo, poeti in carriera e intellettuali compresi!, perché tradiscono! facilmente, nel privato e nel sociale, quanto dichiarano, essendo la loro un’ideologia alienata e servile); bensì su doti esclusivamente di simpatia, fisiche, di bellezza, di erotismo, dionisiache. E queste la Natura non a tutti le dona. Non si possono trovare leggendo libri e citandoli e interpretandoli!
2 Fin da ragazzetto ho sempre avuto un mondo parallelo dove vivere la mia felicità o disperazione e che pur’oggi è così. Da qui l’equivoco che possano avermi inteso come artista poeta scrittore. No, no!... io cercavo e cerco l’Amore il Bene per non stare solo. Quando ciò era diventato possibile ho guastato tutto, non ho capito, non ho saputo dare felicità come dovevo. Con le DIECI donne amate e tu, Sara Esserino-Sara Cardellino, due volte.
|