ACCIO: EFFETTI DELLA POMMAROLA A FINE SETTEMBRE 2021
ovvero POMMAROL LOVE DI ACCIO E CARDELLINO
ACCIO DI NOME CLAUDIO
LA POMMAROLA DEL CARDELLINO NON FA SCUOLA
CON INTRODUZIONE SUL TRATTORE E ILLUSTRAZIONE
POMMAROL LOVE
PREFAZIONE STAGIONALE E PER TUTTO L’ANNO: La breve prosa con pommarola ricetta sbagliata e poi nell’errore esaltata dalla coppia attiene alla poesia letteratura estetica, toh, elenco fo’: a me a noi due adatta. Non serve altro. Non voglio altro. Non vogliamo altro. Siamo sul social FACEBOOK on line con L’OLANDESE VOLANTE per rivelare quest’avventura. Se lettori amici mi chiedono di pubblicare rispondo ch’è meglio per noi andare in bici. A volte cercandomi grandi editori (ovviamente a chi si nega dedicano attenzione occhiando l’affare il personaggio i segni adatti al tempo visuale e scritto, li annuso, so come ragionino) la tentazione avvampa ma poi si calma. Così affrontiamo meglio pure ardui impegni e dolori e altri accidenti. Siamo felici così: con pòo che forse è tanto a sapello intende. Sono amato e ricevo bene non per quanto scrivo o invento in immagini (ciò vien dopo, lo so, per Sara; ‘ome per me la su’ musia) ma perché so piantà a breve bietola e seminà spinaci. Perché quando passo col trattore alla Barra i ‘ontadini più veci di me mi chiamino per soprannome: e diono scherzosi: “Accio la Lotta Continua!”. Intesa come vita da affrontà. E occhiando Sara scarmigliata si permettono anco dir: “Se ancora vai ner granturco con la tu’ bella sappi che ci mettono ir diserbo meglio abbracciassi sotto un pero”. Il Cardellino ride: mi posa la mano sulla spalla, mi bacia la stempiatura larga sur ‘apo. In questa tenerezza la socialdemocrazia rispetta l’antìo rivoluzionario che ner popolo ci sta ‘ome ir pesce nell’acqua, disse Mao, ma possiamo correggere che ci sto come il Basilìo col Pomodoro.
LA POMMAROLA DEL CARDELLINO NON FA’ SCUOLA
Accio... non la sta’ a brontolà s’à sbagliato a fa’ la Pommarola, dice mi-mà Nada, gliè aristocratìa, con quelle mani sòna ir flauto non sono adatte a sbuccià pomodori.
Nemmeno ir cervello è adatto, penso. E guardo il rattristato Cardellino ch'à rovinato barattoli di pommarola. Mi cheto. La bacerei meglio del basìlìo sulla polpa, mi dio. Ma nun lo faccio perché un po’ di ‘astigo se lo merita.
Cos’è successo?
Andiamo cor trattore al Campo della Barra a còglie i pomodori. ‘Assette. Anco se la bolla “culo nero” à fatto sfracelli. Torniamo ar cascinale. Vo a coglie elli nell’orto San Marzano a Ciliegia e altre specie. ‘Ominciamo con esti che son belli maturi e meno bollati per la ricetta. Dico. Aggiungo: “Sara ài inteso ‘ome fa la Pommarola. Tagli i pomodori. Li sgusci dai semi, li spezzetti ancora. Aggiungi cipolla sedano ‘arota soffriggi e ce li rovesci. Giri ando la sarsa s’addensa spegni”. Spazientita: “Sì sì, inutile tu me lo ripeta non sono sorda. Cosa sarà mai fare la Pommarola?! Sì, non l’ho mai fatta però è semplice.
Vabbè. Staremo a vedé.
Catastrofe.
Il Cardellino ha pensato di bollire i pomodori in acqua. I pomodori lessati? Ma come t’è passato in mente? Ma se già son pieni d’acqua. Ora come si ritira la sarsa? Ora bisogna buttà via tutto! Non esiste ricetta ar mondo che preveda pomodori bolliti!
Poi è arrivata mi-mà e l’à difesa, ‘ome ar solito. Con la frase riportata in incipit.
Claudio ce la fai a perdonarmi? Capisco ch'è grave. Puoi?
Quando mi chiama per nome invece che per soprannome Accio, lo confesso, mi lesso anch’io ‘ome pomodoro capitato per sbaglio in acqua bollente - me la merito questa Sara?, mi chiedo - e se facciamo all’amore a sentimmi nominà Claudio m’attizzo come brace antia ner ‘amino che riceve soffio per diventà incandescente.
Son lessato anch’io Sara, e bollente brace, vieni qui che ti pommarolo tutta. Facciamo la nostra salsa che in due vien perfetta.
PARATESTO DI FABRIZIO ARRIGHI
Oh Accio,
il Cardellino fumantino
un disastro ha fatto
col pummarolo sfatto,
peccato veniale
della Sara autoriale
contro il contadino speciale..
ACCIO: EFFETTI DELLA POMMAROLA A FINE SETTEMBRE 2021
ovvero POMMAROL LOVE DI ACCIO E CARDELLINO
ACCIO DI NOME CLAUDIO
LA POMMAROLA DEL CARDELLINO NON FA SCUOLA
CON INTRODUZIONE SUL TRATTORE E ILLUSTRAZIONE
POMMAROL LOVE
PREFAZIONE STAGIONALE E PER TUTTO L’ANNO: La breve prosa con pommarola ricetta sbagliata e poi nell’errore esaltata dalla coppia attiene alla poesia letteratura estetica, toh, elenco fo’: a me a noi due adatta. Non serve altro. Non voglio altro. Non vogliamo altro. Siamo sul social FACEBOOK on line con L’OLANDESE VOLANTE per rivelare quest’avventura. Se lettori amici mi chiedono di pubblicare rispondo ch’è meglio per noi andare in bici. A volte cercandomi grandi editori (ovviamente a chi si nega dedicano attenzione occhiando l’affare il personaggio i segni adatti al tempo visuale e scritto, li annuso, so come ragionino) la tentazione avvampa ma poi si calma. Così affrontiamo meglio pure ardui impegni e dolori e altri accidenti. Siamo felici così: con pòo che forse è tanto a sapello intende. Sono amato e ricevo bene non per quanto scrivo o invento in immagini (ciò vien dopo, lo so, per Sara; ‘ome per me la su’ musia) ma perché so piantà a breve bietola e seminà spinaci. Perché quando passo col trattore alla Barra i ‘ontadini più veci di me mi chiamino per soprannome: e diono scherzosi: “Accio la Lotta Continua!”. Intesa come vita da affrontà. E occhiando Sara scarmigliata si permettono anco dir: “Se ancora vai ner granturco con la tu’ bella sappi che ci mettono ir diserbo meglio abbracciassi sotto un pero”. Il Cardellino ride: mi posa la mano sulla spalla, mi bacia la stempiatura larga sur ‘apo. In questa tenerezza la socialdemocrazia rispetta l’antìo rivoluzionario che ner popolo ci sta ‘ome ir pesce nell’acqua, disse Mao, ma possiamo correggere che ci sto come il Basilìo col Pomodoro.
LA POMMAROLA DEL CARDELLINO NON FA’ SCUOLA
Accio... non la sta’ a brontolà s’à sbagliato a fa’ la Pommarola, dice mi-mà Nada, gliè aristocratìa, con quelle mani sòna ir flauto non sono adatte a sbuccià pomodori.
Nemmeno ir cervello è adatto, penso. E guardo il rattristato Cardellino ch'à rovinato barattoli di pommarola. Mi cheto. La bacerei meglio del basìlìo sulla polpa, mi dio. Ma nun lo faccio perché un po’ di ‘astigo se lo merita.
Cos’è successo?
Andiamo cor trattore al Campo della Barra a còglie i pomodori. ‘Assette. Anco se la bolla “culo nero” à fatto sfracelli. Torniamo ar cascinale. Vo a coglie elli nell’orto San Marzano a Ciliegia e altre specie. ‘Ominciamo con esti che son belli maturi e meno bollati per la ricetta. Dico. Aggiungo: “Sara ài inteso ‘ome fa la Pommarola. Tagli i pomodori. Li sgusci dai semi, li spezzetti ancora. Aggiungi cipolla sedano ‘arota soffriggi e ce li rovesci. Giri ando la sarsa s’addensa spegni”. Spazientita: “Sì sì, inutile tu me lo ripeta non sono sorda. Cosa sarà mai fare la Pommarola?! Sì, non l’ho mai fatta però è semplice.
Vabbè. Staremo a vedé.
Catastrofe.
Il Cardellino ha pensato di bollire i pomodori in acqua. I pomodori lessati? Ma come t’è passato in mente? Ma se già son pieni d’acqua. Ora come si ritira la sarsa? Ora bisogna buttà via tutto! Non esiste ricetta ar mondo che preveda pomodori bolliti!
Poi è arrivata mi-mà e l’à difesa, ‘ome ar solito. Con la frase riportata in incipit.
Claudio ce la fai a perdonarmi? Capisco ch'è grave. Puoi?
Quando mi chiama per nome invece che per soprannome Accio, lo confesso, mi lesso anch’io ‘ome pomodoro capitato per sbaglio in acqua bollente - me la merito questa Sara?, mi chiedo - e se facciamo all’amore a sentimmi nominà Claudio m’attizzo come brace antia ner ‘amino che riceve soffio per diventà incandescente.
Son lessato anch’io Sara, e bollente brace, vieni qui che ti pommarolo tutta. Facciamo la nostra salsa che in due vien perfetta.
PARATESTO DI FABRIZIO ARRIGHI
Oh Accio,
il Cardellino fumantino
un disastro ha fatto
col pummarolo sfatto,
peccato veniale
della Sara autoriale
contro il contadino speciale..