:: Karoline Knabberchen - Fabio Nardi: La mela senza bruco. Parigi Marzo 1984. 40° della morte. |
Karoline Knabberchen Karoline Knabberchen - Fabio Nardi Caro Fabio, in Rue du Maine, poco distante dall’albergo di Zio Lenino "La Belle Elisabeth", ho scattato con l’autofocus Pentax, questa fotografia. E’ venuta sfocata. “Buono il soggetto, sbagliata la fotografia”. Ha sentenziato chi me l’ha sviluppata. Quando torni da Trouville-sur-Mer (Capitolo presente nell'annuario TELLUS 25, "Scritture Celesti. Poesie in cerca di Dio". "Canzoniere di Karoline Knabberchen"; dicembre 2003, NdC) la vedrai. Intanto ti scrivo. Sono convinta che il soggetto sia disvelante, che la fotografia sia indovinata. Perché su di essa svolgo la mia metafisica. Compio una sorta di diario in merito all’amore. Tu seguimi fotografo portento, segui la tua ranocchietta-Knabberchen filosofa sfocata. Ogni visitatore giunge alla porta batte la mano sulla mela, e viene loro aperto. La porta viene richiusa. Giungo io. E penso! Nel vano scuro c’è il Destino. Il silenzio. Potrebbe darsi vi soggiorni, un po’ dimentico di cose terrestri, lo stesso Dio o qualche divinità stramba. Io Karoline Knabberchen devo annunciare che il nostro amore non avrà mai fine. Mi avvicino e mentre fotografo mano e mela non batto il batacchio batto sillabando: "TI AMO. In questa mela mai entrerà il bruco che danneggia la polpa che ne fora la buccia che impone il marcio al seme". La fotografia potrà anche apparire sfocata, incerta nella dinamica del colore, ma l’essenza è perfetta. E chi sta dietro alla porta, sia esso il fato, una divinità, oppure lo stesso nulla, sappia che quanto ci lega non avrà fine. Questa fotografia, questo soggetto della fotografia, un batacchio chic liberty per porta, contiene il costante movimento della riflessione teoretica che mi agita in questi giorni: il toc toc toc TI AMO tutto lo riassume. La mano posa sul concepimento estremo e dialettico della nostra sintesi (tra migliaia possibili), rende visibile l’indissolubile, e che siamo indissociabili l’uno all’altro. Questa mano che batte sulla mela per me per te porta a fine coerente il gioco del Reale e dell’Apparenza in nuova dimensione. Un supporto comune, batacchio su altre centinaia di porte, per noi, è un’altra sistemazione dell’Assoluto.
Fabio Nardi POLPA BRONZO PURA Mela bronzo apostrofo parigino L’amor che Karoline e Fabio tegnon in petto
Io invece Karoline, ritrovata la lettera e la fotografia, mi commuovo, nella gioia, a leggerti quaranta anni dopo. Dispero anche perché nella lettera scrivi che torni indietro; però il 20 agosto 1984 alle Lofotene entrasti nella porta d'acqua! |