:: Accio e Sara Cardellino: Cinque nel colore foto s'intinge. Due bianconero urca sincero! |
-Accio!, scatta, te ne prego, qualche foto a colori per me, dopo quelle a Trieste il 5 luglio... -Ne scatto cinque per Cardellino che con me s’intinge. E due B/N ne allego perché a te mi lego sincero... (UNA SETTIMANA DOPO...) -Accio me le fai vedere le foto da te scelte? -Pietrasanta, Lucca, Pisa, Piombino... -Te la sei cavata col colore benissimo... -Ci accosto Cardellino due foto di te in B/N mentre a Venezia pendi verso Pisa e a Viareggio esponi il seno, e occhiali, al giorno pieno... -Ehi Accio... che vai rimando farneticando... -Espongo la predilezione per tu nel B/N... per le unghie laccate bianco per vestito traforato in pendenza per le borse agli occhi anta... -La Nada ha ragione a dirmi che devo aver pazienza... “sopportalo Sara, è nato di sette mesi, è stato covato poo. Nato l’otto dicembre si sente immaolato ma a vorte gliè ‘attivo. Ir soprannome con lui vale più der nome. E te lo dice su-mà...”
CORNICINA Queste 5 FOTOGRAFIE a colori, scattate con i.Phone, negli spostamenti del luglio 2020 con Sara Cardellino, in terra tosca di mare e in Liguria, sono come specchi in cui lo sguardo riflette la didascalia in genere allegra, in rima, come un aggiornato fotoromanzo di coppia, se non da “Corrierino dei Piccoli”, quantomeno da “Corrierino dei grandi” in allegria amorosa. La fotografia rappresenta nitida presenza rimata dal gioco linguistico che i colori s’incaricano di custodire. C’è estiva aria nel cortocircuito tra Parola e Luogo che non varia. S’avverte il divertimento spensierato, quasi la monelleria della protagonista Cardellino, che il fotografo accontenta volendo scaldarsi le piume in quanto è colorato in luglio. Le due foto in Bianco/nero, anche sgranate, scattate di “rapina” rendono pur’esse l’aria estiva fina. Trovano il colore nel dialogo tra i personaggi. Occasione per rivelare la nascita anticipata del fotografo e la complicità tra un’anziana signora madre e la signora veneziana in materia di giudizio sull’uomo fotografo. E non solo. Anche qui si sorride. La tradizione del “bozzetto” tosco da Collodi al Giusti ha i suoi riverberi. Ed io mi convinco che un po’ di mestiere nella fotografia lo conservo.
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