Il sonno che l’equinozio di primavera mi porta è come il sonno di Ilaria nella tomba di Lucca. Questa luce somiglia quella della vetrata che laggiù nel duomo toscano illumina la statua giacente.
Gabriele D’Annunzio, da “Notturno”
Intanto lo investe l’antico alito quasi gelido e con esso la memoria che in quel luogo l’aria stessa è viva e avvolgente. Entrando affretta il passo dentro la lieve ma ininterrotta sonorità dell’ambiente, sa dove va così direttamente trascurando tutto il resto, là l’aspetta Ilaria del Carretto.
Guglielmo Petroni, da “La morte del fiume”
Prima dell’incontro con lei, l’amore (…) s’era fermato a lungo, anzi perduto, sul profilo della mia concittadina Ilaria la quale, nel gelo del suo marmo lucido, mi faceva credere che la beatitudine della bellezza esistesse, o almeno, fosse esistita.
Guglielmo Petroni, da “Il nome delle parole”
(A cura di Elisabetta Brizio)
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