Claudio Di Scalzo: da "UH!", n. 3, Quarta Uscita, ottobre 1981, pag. 4.
LAPIDE ACQUEA DI PARZ
Volti vanno e vengono
nell’acqua illapidando al momento
traiettorie automatiche di sorrisi
ipotesi preludi. Increspata
da artistici sorrisi il liquido narra
morti di anonime mosche
anche zanzare anche vespe
annegate nell’eterna
performance della natura
servizievole con l’angoscia
nascosta del mondo
così com è.
E di lor non si ragiona
nel Castello di Parz.
E di lor nel guado
del ripetuto fingere
felicità con arte
e per l’arte
ci si dimentica.
Salvo questa epigrafe
limpida urna con ronzio
molesto. Casa doppia
facciata alberi beffardi
triplicati nel giorno
12 settembre 1981.
Per lungimirante
perdita sotto al sovrano
(sornione?)
assalto dell’ornamento
temporale che scherza male.
(cds, 1981)
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