Karoline Knabberchen - 1984 -
dall'Annuario Tellus 24/25 "Poesie in cerca di Dio" 2003 - Editrice labos
Karoline Knabberchen
SACRO SANTITÀ ANARCHIA. COMMUNIO SANCTORUM
(1983. Cascinale vecchianese) (Notte 11-12 marzo 2020)
Karoline Knabberchen. Dedico questi frammenti al fotografo Fabio Nardi, mio fidanzato, affinché sia svelto, adatto, a cogliere nel mondo riprodotto in camera oscura lucente funzione del sacro verso santità. (1983 - Tra Vecchiano di Pisa e Guarda d’Engadina) - (Carte custodite rilette l’11-12 marzo 2020 con Sara Cardellino nel cascinale di Vecchiano)
1
Inizia con l’Agostinismo, destino teologico dei padri corredo di stelle accese spente trascrizione pugno libro per tempio, il fermento di anarchia laccio stringente a Dio. Se Credo in Anarchia verso il Sacro di Dio a me rivelato quali doveri sociali verso l’istituzione-economia dovrei adempiere? Salto la tradizione biblica dell’Antico Testamento ove il sacro costringe alla morale all’etica del presente politico. Però nel Nuovo Testamento, nell'Agostinismo che m'intride, l’organizzazione sacrale può spingersi a negare l’etica dell’epoca. Sto in basso ultima donna nella polvere del presente ingiusto, chi sta sopra me impone regole che non sono a pari, lo scavalco, raggiungo Dio; la lesa maestà verso l’istituzione non è sacrilegio agli occhi di Cristo che mi sprona alla santità anarchica.
Non ti sembra, tu che mi ascolti, che quest’ascesa al sacro - a breve al Sacro oppongo Santità da seguace in estremismo d’Agostino che vale ben più di chi seguì Sofri Piperno Negri - faciliti il vocabolario esistenziale meglio di Bakunin di Marx? Addirittura meglio dell’arsenale metafisico tradizionale?
Se l’Essere viene “tarlato” da ogni linguaggio, anche in poesia mediato dalla tecnica: quanto è religioso scivolato dal mito evangelico in parabola vale, esangue stravolto corroso, come ogni altra tradizione occidentale, tipo Liberalismo Illuminismo Comunismo Anarchia, pure il Sacro, della Santa Chiesa Romana di Lutero del Pope ortodosso: non vale più interamente. La normativizzazione intrecciata all’istituzione politica-economica ha strangolato il sacro. Quanto udiamo da duecento anni è balbettio. Però se interviene la ricerca della Santità più che del Sacro, il paradigma cambia.
La santità punta tutta l’esistenza, anche quella sociale, su Dio. Radicalmente. L’esigenza dell’etica ubbidiente all’istituzione politica borghese alla Chiesa (che amministra la morale ideologica vigente statuale e produttiva) viene scansata. La santità punta all’impossibile anarchia santa perché Dio è inizio santo senza inizio, Legge Rivelazione.
La santità in anarchia travolge nella sua semplicità, da Vangelo, tutte le gerarchie di valori perché è necessario, questo il compito a noi affidato da Dio, di trovare, raspando in terra fino a ferirci, i valori che nel presente valore agli occhi di ogni potere, anche del sacro solito, non hanno. Questa la nostra concessa libertà.
Scavare a mani nude nella dura ghiaia. Scaverai con me Fabio Nardi la ghiaia sorgente dell’Inn? Io son disposta a ficcare le mani con le tue alle sorgenti del Serchio in Garfagnana. Trovare valori per donne e uomini, prima la donna, per costituire propria fonte in questa ricerca nell’an-archia e cioè nella COMMUNIO SANCTORUM.
Interprete di Bach con mano Georges De La Tour in preghiera
nel cascinale vecchianese per Karoline Knabberchen.
Foto di Accio per Sara Cardellino - 10 Marzo 2020
2
Dio è stagionale? Rinverdisce foglie in primavera; piega le stesse in autunno spreme succhi in pietre rese vive; s’insinua come salnitro in interstizi vuoti tra le stesse. Abbiamo sterili pietraie in attesa? Rami stecchiti foglie crepitanti ruggine cadute dinanzi a montagne immutabili? Se tu avessi “guardato” Ardez a ottobre come me, lasciando da parte la Reflex Nikon, avresti scorto la crepa ov’è precipitato il Risorto, l’unico che può, se trova santità e anarchia nei credenti, tornare, vincere il Male sulla terra. Sparso da Satana che stagioni non riconosce né concede illudendo sovra il calendario ogni bel tempo.
Ardez in autunno sversate ombre
avvolgono spola
tesse parole mute vista derisa:
“Resistete fortes in fide”.
Ti porgo semplice esempio fotografo ad Ardez. Se è vero ch’è Dio a far crescere le piante nei nostri giardini oltre il bosco, esse necessitano di irrigazione. Senza acqua muoiono. Dobbiamo confidare nella pioggia nel cielo che la sparge nel disegno stagionale divino o irrigare con la tecnica quanto è affidato alla nostra cura? Sai la scelta da ognuno compiuta. Credenti e non credenti. Il sacro ha accettato la tecnica. La tecnica è desacralizzante come il bisturi del chirurgo: organizza la salute.
La santità nell’anarchia punta tutto su Dio, estremizza ogni afflato etico che il sacro ormai adempie amministrando la morale dei tempi dello stesso capitale, e insieme i credenti; io con te, invece, intanto a questo ti chiamo: alla cura all’irrigazione verso le piante prendendo insegnamento dal bosco che l’anarchia già la vive per costituzione seppure lì siano giunte seghe elettriche funivie piste da sci. Questa utopia vissuta con animali flora pietre convinceranno Dio, il Risorto, a uscire dal crepaccio, unirsi a noi in santità anarchica, il suo sacro tornerebbe vissuta utopia: Vangelo.
Si rivela che Res Publica, Res Phasulla
Res Publica, Res Nullius,
spinosa chiodata ragione
nella case nella chiesa di Ardez
larve dottrinarie ne discutono.
La santità con l’anarchia riporta Verità al Vangelo: “in principio erat verbum… et verbum caro factum est. Giovanni cesserà d’essere ricusato, rendendo il tutto nulla, e, nel sorriso inquieto operare, noi, per quanto sta nell’acqua di Cristo. Scivolante verso il Tutto riapparso.
ARDEZ - 1983
La foto di Ardez, Sara, è del 1983. La luce allora donò riflessi che mi ricordarono i dipinti olandesi del Seicento, particolarmente le tele di Van Ruysdael Jacob Isaackszon. Dal protestantesimo olandese a quello svizzero. Cristianesimo che KK innervava con Schelling e Kierkegaard e Klages con apporti da filosofi novecenteschi e dal pensiero ebraico. Studiava, scommetteva su questi pensieri in solitudine, coinvolgendomi, e capivo la metà di quanto mi diceva o leggeva. Aveva 23 anni allora. Era un miracolo che stordiva. Nessuno in giro, nelle pubblicazioni anche, affrontava quanto in frammenti metteva assieme. Andava però alle lezioni, quasi deserte, di "Storia della filosofia antica" tenute da Giorgio Colli, come se scoprisse un’oasi
NOTICINA
(Guarda, Engadina, Svizzera 10 aprile 1959 – Lofoten, Isola di Austvågøy Lofoten Norvegia 20 agosto 1984)
Con Sara Cardellino nel novembre 2018 abbiamo raggiunto come in un pellegrinaggio Isola di Austvågøy Lofoten
Sull'Olandese Volante
Cardellino e Accio: Viaggio alle Lofoten Austvågøy in cerca di Karoline Knabberchen