Claudio Di Scalzo - Margherita Stein
OTTO MARZO SCOTTO SFARZO
In cerca della Vestale velata di Raffaele Monti
a Chatsworth House
Il presente nell'Amore ha l'audacia della celebrazione. Tambureggia. Cade ai piedi degli amanti con dorati particolari, lustra i sensi con dotta sapienza e deruba furtivo l'alfabeto inventato dell'amplesso.
Scrivere sulla fiamma senza brace è tutta la confidenza d'amore che posso darti.
La terra dove abito regge un ponte che vedo soltanto io. Dal velo. Sta sospeso tra noi due antichi amanti. Le mani lo carezzano. Soltanto le mani sanno della perduta dimensione che lo anima.
(Margherita Stein: Estratti da "Il serpente matematico dell'amore", 1993. Quaderni custoditi da CDS)
Questa scultura ha un antecedente nel busto di donna velata custodita nel castello di Racconigi. Se quest'ultima è datata 1845 la "Vestale velata" sarà di poco posteriore. Le scarne notizie su Raffaele Monti in Inghilterra (ma anche in altri luoghi) raccontano che un eccentrico inglese volle una vergine velata inginocchiata con la fiamma e che pertanto l'artista seguì il suo munifico mecenate. Il risultato è la scultura a Chatsworth House, vicino a Bakewell a sua volta vicino a Manchester.
Margherita Stein ricorda la genesi delle mie foto con precisione. Compreso l'intento amorevolmente scherzoso. Giustificato dagli anni giovanili e dal cosiddetto "riflusso" dell'estrema sinistra in faccende molto sentimentali. Se posso essere galante direi che se lo scultore avesse avuto Margherita come modella l'opera sarebbe riuscita più armonica.
Stein Vestale Enigmatica in ocra - SVE/I
Vestale ocra colore stabile focolare del culto custode sono. Corteggiata dagli dei degli obiettivi focale zoom. Nell’assoluta purezza puttana magnifica con ogni testo ogni immagine ogni riflesso a cui dono vita nutritiva senza riceverne fecondazione. Vestale Stein Enigmatica nel bianco del sacrificio perenne cantante nel nero del desiderio occludente d’ogni amante. Vuoi tu signore del rimosso amore ancor provar calore alzando il velo sul mio pregio?
Stein Vestale Enigmatica in bianco e nero - SVE/II
Fiamma dell’otto marzo scotto sfarzo sinopia per spunti dallo sperma espunti per me vestale saltella verso l’incontro ineludibile. Sulle discariche delle cartoline per ogni inganno sul violento mascherato d’oro IO regno solenne spandendo marmo e penne e l’eloquio del velo indica all’amato, di turno?, remote consonanze imprendibili identità, tristezze gridanti gioie meditative. Le più sottili striature della camera ove m’inginocchio valgono più d’ogni orizzonte se ci perdi il capo per prendermi per la fiamma annusare per potermi ancora amare. L’alea numerica del velo che alzo ti serva per condurti all’armonia senza me che sono sol mia.
Margherita Stein con Claudio Di Scalzo - 1978
Claudio Di Scalzo
NOTA SU MARGHERITA STEIN
Margherita Stein è nata nel 1958 a Lucca. Vive di rendita dalla coltivazione a frutteto dei terreni di famiglia, affittando la sua villa per sofisticati ricevimenti. Buona parte dell'anno risiede a Monaco. Il padre è tedesco. Traduce per diletto, scrive senza affetto, collabora episodicamente all'Olandese Volante per dispetto. (Sue notizie in IMMAGINARIO). Ha partecipato alla "Rotta del poema", poema visuale.
Margherita Stein è protagonista di un'opera inedita scritta e visuale, anche con me fotografo. Abbiamo viaggiato in Inghilterra. Anche alla ricerca di altre donne velate in scultura. Come quella di Raffaele Monti, a Chatsworth House, vicino a Bakewell a sua volta vicino a Manchester. (Questa vicenda è narrata fotograficamente in (clikka) IMMAGINARIO/Stein Vestale Rossa sull'Olandese Volante)
Fumo esili sigarette. Omaggio a Margherita Laforgue - cds 1978
Traduttrice con originale talento visionario ha rinunciato a qualsiasi carriera universitaria. Soffrendo di stati nevrotici ha praticato un femminismo singolarmente controcorrente e spesso sulfureo. Diciannovenne è apparsa provocatoriamente sopra un giornale per soli uomini in topless e seminuda creando allora scandalo tra gli intellettuali pisani. Rovinandosi ogni carriera universitaria. Fu questo il suo modo di omaggiare Bataille e Artaud. Ha tradotto per le mie avventure editoriali nell'Annuario Tellus (2005-2010): "Spedizione notturna intorno alla mia camera" di F. Xavier De Maistre; "Lenz" di Buchner; "Lettera di Lord Chandos" di Hofmannsthal; "Il povero musicante di Grillparzer" poi da Kafka, Fichte, Trakl, Hoelderlin, Coleridge, Swift, Rimbaud, Apollinaire, ecc. Non mi ha mai perdonato la mia intesa amorosa, fino a scriverne un intero "Canzoniere", con Karoline Knabberchen fidanzata del personaggio e fotografo Fabio Nardi. Ha insomma riunito fotografo ed autore in una sola persona. Fregandosene dell'astuta narratologia da me praticata. Quando ci siamo reincontrati a fine anni ottanta ebbe a dirmi con quei suoi occhi al miele stregato: "Se mi fossi suicidata io, e avevo più ragioni per farlo dell'elvetica isterica, quanto avresti scritto sarebbe stato un capolavoro, così son tanti tuoi libri che continuano una tradizione petrarchista". A volte penso che abbia ragione. E ancora provo un sentimento amoroso per questa sua ferina selvatica sincerità che attiene al sangue misto tedesco-lucchese che ha nelle vene.