"Velo Coari amori rari. Ad Adelaide Coari a Giovanni Boine.
Foto Accio modella episodica Sara Cardellino
Porto Maurizio-Imperia 7 settembre 2020
Clikka
Accio e Sara sulla riviera ligure marzo 2011
Accio e Sara Cardellino
SETTEMBRE A IMPERIA COME ADELAIDE COARI
PER GIOVANNI BOINE AMORI RARI
7 settembre 2020
Nel tramonto col sole che regala ogni sconto al settembrino giorno, a Porto Maurizio, Adelaide Coari saluta l’amore per Giovanni Boine. Se esiste un mondo, reale?, vero?, dietro un’immagine in dedica verso il poeta morto il 16 maggio 1917, i sensi miei e di Sara Cardellino (modella interprete dell’amore più religioso che il poeta ricevette alla vigilia della sua morte per tisi), il velo agitato nel vento trasparente luce tramonto oro del fine giorno, può rivelarcelo e il fruscìo consegnarlo a chi guarda e passa da qui.
Nell’acquoreo telematico.
La data è la sera del 7 settembre 2020 a breve dopo aver cenato nel Parasio partiremo per Pisa aeroporto Galilei perché Sara torna a Venezia.
L’immagine che tenta la recita fugace sulla biografia di un poeta come Giovanni Boine di una religiosa femminista come Adelaide Coari capovolge il dubbio cartesiano: il Demone, della letteratura specifichiamolo, anziché ingannare sull’esistenza del mondo reale conferma l’esistenza di un mondo letterario dove è possibile stare come personaggi reali nel tramonto reale evocando amore sublime e tragico nel finale. Boine morirà di lì a poco ed Adelaide Coari custodirà il Carteggio tra loro due, salverà quaderni e appunti del poeta decisivi per la sua biografia e allestirà la fotografia-immagine non scattata all’idea d’amore che li legava. Al tangibile fotografico assente rimediamo io Accio fotografo e Sara Cardellino in Coari.
Nei seguenti 50 anni Adelaide non avrà altri amori. Cardellino somiglia a Coari nella fedeltà e lo rivela nel (clikka “Segreto rivelato a Fiesole”) a chi, e cioè io, non è stato al suo livello alto in amore: nei 5 anni e 5 mesi separati. Novembre 2011/primavera 2017. Clikka: Sono in pericolo Sara. Ho bisogno di te)
Sara turbata dice: “Quello di Adelaide è, è stato, sarà un amore che, come dici tu, “non scade come il latte”. Il velo che sollevo sarà sempre agitato dal vento che non cessa!". L’ascolto, le asciugo il viso le spalle una volta uscita dall’acqua
Il soggetto fotografico, in doppio rimando ad Adelaide Coari a Sara Cardellino, per doppio sguardo di Boine e mio, siamo sulla spiaggetta dove il poeta fissava la risacca, sta nella realtà vissuta, in quella biografica di due coppie. Qui non c’è simulazione perché la fotografia rimanda al romanzo possibile d’amore che restando inedito, come inedite a lungo son state le lettere tra Boine e Coari (Le esigenze degli studi universitari e dei devoti studiosi esterni all’accademia spesso rovinano il romanzo), fa da sostegno cornice all’immagine.
Questa fotografia vale per un attimo la vittoria su ogni simulacro editoriale saggistico ermeneutico perché capitolo che sarà presto inghiottito dalla notte, dal silenzio, perché le relazioni alla vicenda evocata stanno in quanto è a-temporale primario in rima necessario come preghiera per chi ripiegò, ripiega, nel velo l’altrove della fede.
Sara Cardellino aggiunge: “Se ascoltassimo Bach... Adelaide Coari potrebbe essere la suora che suonava all’organo nel romanzo “Il peccato” e della quale il protagonista-poeta si innamorò. Tu però non mi chiedere dopo la fotografia di suonare per te per Boine e Adelaide perché la musica sta nel velo iridescente rosso oro. il troppo zucchero non vale quando c’è il sale del mare vero”.
La bacio sui capelli umidi. Dunque ha letto senza dirmi niente le opere di Boine. Ed è per questo che ha acconsentito alla fotografia volante. Sara lo conferma con quanto aggiunge: “Boine era diviso tra la popolana realistica sensuale Gorlero e l’aristocratica religiosa casta eterea Coari, lo fu sempre come oscillante tra due poli, della figura femminile, che ugualmente l’attraevano; questa è una somiglianza che hai col poeta, compreso il disagio che lui provò tu provi per chi pratica letterarietà, non letteratura, enfatica; ma per tua fortuna: sono aristocratica e popolana insieme. Non aggiungo altro. Ora andiamo a cena che il ruolo di modella esige la scodella. Intendi?”.
Mi passo la mano sulla fronte e penso: “Come non amare una donna simile? Ma cosa ho fatto, di bello, per meritarla?" Non so rispondermi. Mentre mi prende sottobraccio lasciando la spiaggia diretti all’Hotel Corallo che ci sovrasta.