N 1 - IN TERRA STRANIERA
Dalla patria, dietro il rosso dei fulmini,
ecco, si avvicinano le nubi,
ma mio padre e mia madre sono morti da tempo,
nessuno là più mi conosce.
Quando, ah presto, viene il tempo quieto,
in cui riposo anch'io, e su di me
risuona la bella solitudine del bosco,
e nessuno qui più mi conosce.
N. 2 - INTERMEZZO
La tua stupenda immagine
la porto in fondo al cuore,
mi guarda viva e lieta
ora per ora.
Il mio cuore sereno canta per sé
un'antica, bella canzone,
che si libra per l'aria
e vola a te.
N. 3 - DIALOGO NEL BOSCO
- E' già tardi, fa già freddo,
ché cavalchi solitaria nel bosco?
Il bosco è vasto, tu sei sola,
tu bella sposa! Io ti prendo in moglie! -
- Grande è l'inganno e l'astuzia degli uomini,
il mio cuore è spezzato dal dolore,
qua e là erra il corno silvestre,
o fuggi! Tu non sai chi sono. -
- Così ricchi gioielli sul cavallo e sulla donna,
così meraviglioso il giovane corpo,
ora ti conosco - Dio mi assista!
Tu sei la strega Lorelei. -
- Tu mi conosci bene, dall'alta rupe
guarda quieto il mio castello il fondo del Reno.
E' già tardi, fa già freddo,
non esci più, mai più da questo bosco.
N. 4 - LA QUIETE
Nessuno lo sa, nessuno lo indovina,
quanto mi piace, mi piace!
Ah, se lo sapesse uno, uno solo,
nessuno altrimenti lo deve sapere.
Non c'è tanta quiete fuori nella neve,
così mute e tranquille
non sono le stelle nel cielo,
come lo sono i miei pensieri.
Vorrei essere un uccellino
e volare sul mare,
di là dal mare e ancora oltre,
fino ad arrivare in cielo.
Nessuno lo sa, nessuno lo indovina,
quanto mi piace, mi piace!
Ah, se lo sapesse uno, uno solo,
nessuno altrimenti lo deve sapere.
N. 5 - NOTTE DI LUNA
Era come se il cielo avesse
baciato in silenzio la terra,
ed essa nello splendore dei fiori
dovesse sognare lui solo.
L'aria spirava pei campi,
le spiche ondeggiavano lievi,
stormivano piano i boschi,
così chiara di stelle era la notte.
E la mia anima spiegò
ampie le ali,
volò per le lande silenziose
come se volasse verso casa.
N. 6 - BEI PAESI STRANIERI
Stormiscono le cime degli alberi, in un brivido,
come se in quest'ora
sulle mura diroccate
gli antichi Dei facessero la ronda.
Qui, dietro i mirti
nel segreto splendore del crepuscolo,
che dici, vaga, come in un sogno,
a me, fantastica notte?
Scintillano su di me tutte le stelle
con ardente sguardo d'amore,
parla ebbra la lontananza
come di futura, grande felicità.
N. 7 - SU UNA ROCCA
Addormentato in agguato
lassù sta il vecchio cavaliere;
Sopra scorrono scrosci di pioggia
e il bosco stormisce attraverso il cancello.
Incolta la barba e la chioma,
diventati pietra il petto e il collare,
siede da molti secoli
lassù nell'eremo silenzioso.
Fuori tutto è tranquillo e in pace,
tutti sono scesi a valle,
gli uccelli del bosco cantano solitari
negli archi vuoti delle finestre.
Un corteo nuziale passa laggiù
sul Reno nella luce del sole,
i musici suonano allegri,
e la bella sposa, lei piange.
N. 8 - IN TERRA STRANIERA
Sento mormorare i ruscelli,
qua e là nel bosco.
Nel bosco, nel mormorio,
non so dove sono.
Gli usignoli cantano
qui nella solitudine,
come se volessero raccontare
del bel tempo passato.
Lo splendore della luna vola,
come se vedessi sotto di me
il castello giù nella valle,
ed è tanto lontano!
Come se nel giardino
pieno di rose bianche e rosse
la mia amata dovesse aspettarmi,
ed è morta da tanto tempo.
N. 9 - MALINCONIA
Posso qualche volta cantare,
come se fossi felice,
ma lacrime segrete sgorgano
e mi si libera il cuore.
Liberano gli usignoli,
quando scherza l'aura di primavera,
il canto della nostalgia
dalla tomba del suo carcere.
E tutti i cuori ascoltano,
e tutti si rallegrano,
ma nessuno sente il dolore
nel canto, la pena profonda.
N. 10 - CREPUSCOLO
Il crepuscolo vuole spiegare le ali,
tremando si muovono gli alberi,
le nubi passano come sogni grevi -
che significa questa paura?
Se hai un capriolo più caro degli altri,
non farlo pascolare da solo,
i cacciatori passano nel bosco e suonano,
voci vagano qua e là.
Se hai un amico quaggiù,
non fidarti di lui in quest'ora,
è amico col viso e col labbro,
ma medita guerra in insidiosa pace.
Ciò che oggi stanco tramonta,
si leva domani rinato.
Qualcosa si perde nella notte -
sta' in guardia, sveglio e pronto!
N. 11 - NEL BOSCO
Passava un corteo nuziale lungo la montagna,
sentivo cantare gli uccelli,
come un lampo, tanti cavalieri, il suono del corno,
era un'allegra caccia!
E prima che ci pensassi, tutto era finito,
la notte copre tutto qui intorno,
solo dalle montagne stormisce ancora il bosco
e io sento un fremito in fondo al cuore.
N. 12 - NOTTE DI PRIMAVERA
Sopra il giardino, per l'aria,
sentii passare gli uccelli migratori,
vuol dire profumi di primavera,
quaggiù tutto comincia a fiorire.
Vorrei esultare, vorrei piangere,
no, non è possibile!
Antichi prodigi splendono ancora
al chiarore della luna.
E la luna, le stelle lo dicono,
e nel sogno mormora il boschetto,
e gli usignoli lo cantano:
lei è tua, sì, lei è tua!
CDS: L'Inn En di Karoline Knabberchen - Collage su carta poi intelata -
Karoline Knabberchen
INN EN
(da VOCABOLARIO PER USO INTERNO ENGADINESE - CANZONIERE DI KK - TELLUS ANNUARIO DI GEOFILOSOFIA 2003)
EN. Il fiume Inn solca la valle fino a presentarsi all'Austria, bussa a Innsbruck, e consegna plancton al Danubio. A Scuol, sulle rive del fiume, portai tanti addii alle rose stupendamente fasciate che mia madre riceveva in dono da mio padre. Papà era cresciuto in questo rustico paese. Baciavo i petali uno a uno prima di consegnarli alla loro inusuale mortalità. Chi ignorava le pietre per la schiuma opaca di un senso qualsiasi, chi sceglieva il sasso per donare, l'ultima volta, alle scaglie del tramonto una possibile consonanza. Estranee le rose, come ogni vita altrui, vivevano ancora in me per coprire la mia fuga dal profumo.
Dov'eri quando i petali nell'Inn componevano sciarade di fatalità?
Se tu, giovinetto, avessi scrutato il Serchio come dovevi
non avrei pagato il fio di questa solitudine.
Quali erano allora i tuoi pensieri mentre, tra i divertimenti,
ignoravi il passaggio del mio fiore?
Intuii a Scuol che ancora rinunciavi a trovarmi.
Ancora seguivi gli idoli della tua età di studente.
Saresti venuto, certo: ma intanto, sulla riva,
rimasi impotente a fissare i maggiolini
fare scempio delle foglie nuove.