PINETA TOMBOLO-LIVORNO
Claudio Di Scalzo
ODIO E CANZONATURE IN TOMBOLO-LIVORNO NEL 1947
Eroina della II Guerra Mondiale
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Cara Eroina della II Guerra Mondiale,… sono in servizio, e lo sarò ancora per un mese, fino a Natale, nei pressi di Livorno, in Tombolo. Pineta e mare a pochi passi. Qui s’è formato qualcosa di inaudito attorno alle nostre forze armate: mercato nero, sale da ballo, bordelli, night, traffici sordidi e mercati d’ogni tipo. Una baraonda infinita. Dove tutti approfittano di tutto. Per distrarmi "studio" i variopinti soggetti locali, eredi a loro dire di Dante, ma, a quanto mi dice il mio attendente che sa un po' di storia letteraria italiana, eredi soprattutto di un certo Cecco Angiolieri, poeta da bettole e versificatore su ogni vizio e lussuria. L’ho convinto a dedicarsi a una traduzione di questo bizzarro poeta medievale nella nostra lingua. A mio avviso è adatto a qualche canzone jazz.
Osservo questa moltitudine che s’è lasciata da poco la guerra alle spalle cedere a ogni vizio a ogni inconsulta ossessiva commedia. Trascrivo baruffe e improperi e prese in giro tra improvvisati amanti. Litigi che spesso avvengono in rima: rancorosi e dispettosi. Pronunciati per ferire, per lasciare il segno. Anche se a volte questi amanti, che magari vendono se stessi nei lustrini della nostra modernità e potenza alimentare e militare, poi fanno pace e poi ancora tornano a odiarsi. Ieri, in questo novembre che ci bagna da giorni sotto questi imperturbabili pini a ombrello, ho ascoltato questo litigio canzonatorio. E scurrile. La donna canticchiava verso l’uomo:
Mi canti le solite stronzate / Non voglio più ascoltarle / Stammi lontano bastardo / Passi lunghi e decisi fai senza indugio / alla larga dalla mia esistenza / dalla mia sottana /
A questo sprezzante invito commisto a gelosia inconfessabile della “signorina”; l’uomo ha risposto con maggior talento in rima; addirittura fingendosi lei migliora l’odio canzonatorio verso la ex-coppia; e con questa operazione al rovescio, secondo me, si salva dal rancore. Andando, forse, verso un’altra figura femminile. Magari delicata e senza volgarità. "Meglio una Beatrice che una Becchina. Meglio il sublime del bordello". M'ha detto ispirato il mio attendente. Insegnandomi che Cecco Angiolieri aveva una fidanzata di nome Becchina perché figlia d'un beccaio-macellaio.
Uomo… ti chiedo passi lunghi e ben distesi / dopo che per te sovra un piatto pensiero e fica stesi / stai alla larga dalla mia esistenza che la mia gelosia con odio ti pensa / quanto di me rifiutasti rese i miei giorni nefasti / di te non voglio veder né immagine né scritto possa ogni male gettarti a capofitto!
Che te ne pare mia indomita Eroina della II Guerra Mondiale!?... i toscani si sbudellano con le parole dopo essersi massacrati tra fascisti e comunisti. Non mi sorprenderei se l’uomo svolgesse qualche attività cabarettistica e la giovane biondina il ruolo di ballerina e "signorina" negli spettacolini che sorgono come funghi per le truppe. Chissà se ci ho indovinato.
Qualche volta piacerebbe anche a me “darcele di santa ragione”. Mettere in scena qualcosa di scurrile di becero, anche un po’ sordido nei suoi rimandi a tradimenti e offese all'inconscio. Proviamo qualche volta? Magari ti piacerà trasformarti in una donna di facili costumi e io in una specie di profittatore di seni al vento e cosce esposte.
Se questa mia lettera giocosa la ritenessi volgare e offensiva strappala pure. Ma non strappare il biglietto d’aereo che ti porterà a Roma tra meno di un mese per rivederci e abbracciarci. Tuo Ufficiale ex ferito
NOTA CLAUDIO DI SCALZO
L'eroina della Seconda Guerra Mondiale è un racconto fotografico e disegnato a mia firma - Opera in progress che a volte, episodicamente, capita su L'Olandese Volante e che rimanda a eventi di guerra sui diversi fronti (anche alla guerra fredda europea). In cui, un po', con sceneggiatura fumettistica, compaiono una donna e un uomo, spesso ferito, soldati in guerra. E legati da un enigmatico cameratismo amoroso. Con dei segreti colmi di sublime e spesso di sventura.