Sara Esserino
NESSUNO TI COMANDA SE SEI PASTORA DEI SEGNI
Ad Accio che progetta L'Olandese Volante
Febbraio 2011
È cominciata la transumanza delle pecore in Val Senales, la così detta "Schofschoad". A centinaia le pecorelle si inseguono lungo le strade di montagna per tornare alle loro stalle, dopo una lunga stagione spesa in cerca di pascolo. Oggi son tornate e s'è fatta festa grande in tutto l'Alto Adige: si sono scomodate persino le bande di paese e i bimbi con il vestito della festa, e i tosatori neozelandesi - che sono i migliori al mondo - tosano gli animali senza far loro alcun male fino a 200 capi al giorno a testa. Io son qui per i canti corali il folklore il rapporto musica popolare alpina e colta. Prego San Arturo Benedetti Michelangeli di proteggermi.
Tento di giustificare cosa valga tutta questa transumanza se l’apparento alla poesia in circolazione. A te, Accio, che da decenni inventi blog e siti con esiti - di rivoluzionamento ah beh rivoluzione che parolone - fallimentari e ne progetti addirittura uno nuovo Battezzato L’Olandese Volante.
Ho preso in mano le Georgiche (ma per posarle subito accanto al letto, a causa del gran caldo che non faceva ragionare); vero che l’omino coi baffetti nella baita pastorizzava l’essere poetico; ma la verità, secondo me, è che Pastorizia e Letteratura vanno a braccetto come il camion di Lalo (e con i racconti che da lì derivano) verso Bologna con gli spinaci e tu monello a bordo. Che quando tu vai in giro a rivelare che sei Camionista dei Segni, ereditando un mestiere, io mi devo trovare un altrettanto mestiere sicuro e simbolico; che quando tu rivendichi la tua libertà inventiva di fronte agli assortiti fabbricaversi o fabbricaromanzi pesanti e mugghianti come manzi, ecco io dinnanzi a questo, ho trovato la mia ispirazione: desidero farmi Pastorella di pecorelle dal belato per le stelle, rammemoro qui Leopardi.
Voglio tagliar la strada col mio gregge bianco, col mio candido gregge di parole e invenzioni agli automobilisti impazienti sulle autostrade narcisistiche del web intasate da libri agli amici in affidamento e tormento per venderli senza nocumento del portafoglio avendo stampato l’oro-foglio (gioco come te con le rimette, mi piace, Accio, oh se mi piace) che sulle loro auto da sorpasso mi stanno a guardare mentre lenta e calma porto a pascolare le bestie, e strombazzano e sbuffano, per il tempo in cui attendono, massimo cinque minuti!, gli sgombri la strada.
Oggi il pastore Jona Hiriwi mi ha raccontato perché è bello far questo mestiere: "Guarda qua Sara - mi ha detto accennando con lo sguardo agli armenti ed ai pascoli - e chi ti comanda qui!?!"
Già, e chi ti comanda? A me, a noi due, nessuno ci comanda nei segni, nella fantasia, e come disporla a piacimento. Così ho deciso, Accio, che mi darò alla pastorizia, prima ancora se mai lo farò di imbarcarmi sull’Olandese Volante, che è secondo me molto più letteraria e redditizia, e ben remunerata in spazi e tempo, e ha un vantaggio indubbio che altri mestieri non posseggono: ti si avvicinano in pochi, anzi sempre meno, puzzi puzzo, puzziamo se vieni con me Accio, di ribellione totale! (altro che le ribellioni telematiche virtuali!), e ci fan "dono" di vederli raramente, giusto quando traversiamo le strade asfaltate, stando essi nei loro abitacoli sudati e in marcia verso un posticcio paesello sfortunello con campanaccio librello! (oh come mi piace rimar e scherzar!) a cui affidare fama di modernità; evitandoci di provar compassione.
La compagnia dei miei segni-pecorelle, della mia fantasia-gregge lana fantastica da tosare a ogni stagione, mi renderà felice. E chi può comandarti su questa pianura, di' un po', Camionista dei Segni? Nessuno, lo so. Né comandare né essere comandati, lo dicevano anche certi anarchici veneziani non solo i tuoi nonni, Accio. Che amavano il mare a cui non si comanda.
Così sarò per metà dei segni la Pastorella e per metà Marinella. Questi gli impegni!