CDS: "Cometa ballerina sul cielo d'Engadina" - a Karoline Knabberchen 1983
Olio su tela 1,20 x 1,50 (particolare)
Claudio Di Scalzo
L’OSSESSIONE DI FABIO NARDI
(numericamente in crescita infinita)
1
In amore penso con le mani
Deduco che sono ossesso.
Artigiano ripetitivo poco creativo.
2
L’amore ossessivo scheggia
L’essere gratta il foglio indifferente.
Al peggio triste al meglio lieto
Non si esce dal ghirigoro.
3
Ebbi Petrarca come esempio
Incautamente mi preparai all’abisso
Stratificato del marmo amoroso
Con solo nome solo viso solo ricordo.
4
Luce distolta dalla retina
Per incipriare un volto lontano.
Ossessione d’amore
Cuna del visibile?
5
Dal patire l’amore ossesso
Si sprigiona un teatro,
meglio teatrino, calato
a tramontana, dove il muschio
regna, e l’umidità fa scivolare,
ginocchia a terra, l’unico protagonista.
La donna amata siede in sala morta.
6
L’eternità è crudele con Fabio Nardi
Amante ossesso, l’universo sta
Nemico a guardarlo! Ridacchia
L’opera d’amore chiede di farsi
Carne finita. L’evo infinito
Fa rima scema con patito?
7
Se l’amore ossessivo è inutile,
in assoluta libertà scrive leccandosi
la forma del suo rabbuiarsi.
Finiscono così gli universi!
Al nero fino a divenire Niente.
8
Fabio Nardi ossessivo in amore
Tiene il Canzoniere eternato
sull’anima in fasto inesistente.
Vive il tempo concesso
Nello spettacolo leggero
di un’unica sera.
9
L’amore ossessivo contempla
Il profumo più che il disegno
Del fiore. Si sostituisce al creatore
Nell’inventarlo
Nel reciderlo
Nell’annusarlo
Nel donarlo a chi ama.
Verbo di poesia
Immoto mistero
Per mente verbosa
Ma destinata a questo.
10
Subii la dolcissima violenza
Dell’immaginarmi in amore
Vissuto e scritto,
Con ossessione ne sconto
La tortura che daccapo
Mischia
Il prima
Il dopo
Il durante.
Così stolto
Sono amante.
Fabio Nardi
(Inediti)
CDS: "Cometa ballerina sul cielo d'Engadina
Museo Bottonera di chiavenna, 1998
DOCUMENTI
Claudio Di Scalzo
“Notizie sul Canzoniere di Karoline Knabberchen,
e quanto pubblicato”, 2001
Da quando ho presentato in rete, iniziai sul sito Valchiavenna on line, nel 2000 e poi sui miei weblog alcuni versi e prose del Libro Quinto del “Canzoniere in vita e in morte” dedicato a Karoline Knabberchen, alcuni lettori, lettori-navigatori, ed anche editori, mi hanno chiesto, incuriositi, cosa sia questo Canzoniere.
Proverò a soddisfare questa curiosità.
Il Canzoniere Karoline Knabberchen è l’opera che mi accompagna da una vita. È composto da dodici libri, lo iniziai nel 1976. È un’avventura petrarchista. Avendo come unica protagonista una donna: la poetessa e filosofa svizzera Karoline Knabberchen suicidatasi nell'agosto 1984 nelle acque dell'isola Austvagoy alle Lofoten. Il Canzoniere è sistemato dal suo fidanzato Fabio Nardi. Assieme a me. Questa è probabilmente la connessione narrativa, l’andamento di racconto, di un’opera non soltanto dunque di poesia, direbbe qualche narratologo. Il Canzoniere riunisce, nei suoi libri, diversi tipi di scrittura poetica e in prosa. Ogni libro è diverso dall’altro per stile ed eventi. Il Canzoniere è anche un’opera visuale perché raccoglie, in alcuni libri, poesie visive, cartoline, disegni e dipinti.
(…)
Insomma la scia è sfuggente e indipendente, molto, da me.
Il web naturalmente ha cambiato l’incedere del mio stare nella letteratura e anche il Canzoniere di karoline K.
(…)
In genere chi scrive consegna totalmente al romanzo o alla raccolta di poesia la propria trama e poi il caso è chiuso. Io procedo al contrario: Karoline e Fabio, a volte, transitano dal web alle riviste di foto, al romanzo in versi custodito dalla mia scrivania in una specie di nomadismo che confina con una vita quasi fisica, ma è una presenza nel reale dissociata come può esserlo quella dello scisso sopra un ponte. I tasselli si riuniscono soltanto per poco e non è detto che avranno uno sviluppo narrativo completo (…).