“Cardellino col cappellino che ricorda insettino. Ovvero grazioso ricordino”
Venezia - Accio 14 dicembre 2020
SE CARDELLINO DI BUONSENSO TIEN SCORTA
ACCIO SCERVELLATO GIUNGE ALLA SUA PORTA
-Oh Accio… stavo per chiamarti… seppure l’acqua alta non ci sia più, una nebbiolina umida mi spezza il respiro più d’ogni mascherina chirurgica. Per fortuna ti sento nella sera. Sono tanto inquieta. Rivederti abbracciarti. Devo nasconderti parte della mia inquietudine sennò saliresti sulla Cooper lanciandoti qui a rischio multe fermi guai vari sui quali acceleri sempre senza frenare…
-La multa tanto la pagheresti tu… cosa rischio? Lascerei l’auto a Mestre e… arriverei…
-Cosa vuoi m’importi dei soldi… ma è eticamente giusto violare la legge sui transiti? Ci mettiamo a pari degli scimuniti che portano ancora caos pandemia per il nostro singolo desiderio ludico?
-“Desiderio ludico”… ma come parli? La nebbia t’à bagnato l’emisferi linguistici. A parte che stando con la Nada ner ‘ascinale da mattina a sera sono negativo ar virusse ad altri le busse… e tu uguale la mi’ ‘arcerata con Mahler che ti difende dal male…
-Ecco il sofista vernacolo impenitente… sia come sia della mia prudenza bloccante colpi di testa e di ruote ho grande scorta… e funziona!!!
-Ne sei sicura?
-Sì!
-Allora com’è che sono alla tua porta. Aprimi Sara che la nebbia mi zuppa ‘ome pane stagionato.
-Accciooo…