Sara Callas in stazione Belle Labbras emozione (del fotografo melomane)
Autoscatto. Senza data
Sara Cardellino
PERCHÉ TI AMO? RISPOSTA FACILE!
ALL’IMMACOLATO ACCIO
C’è un’espressione che tu, Claudio, a volte usi, che m’incanta mi fa innamorare tutte le volte che la pronunci, e ora che te la rivelo, in questo dicembre 2022, mi devi promettere che continuerai ad usarla, sovrappensiero, come hai fatto finora.
Sei curioso? Sì, lo so.
A volte, se io ti chiedevo: “Ma quanti siamo se andiamo a questa festa?” tu rispondevi: “Come quanti siamo? I bastanti! Io te e Accio”. Se ricordiamo una città visitata, metti Praga, o Torino: tu sei capace di dire tranquillamente: “Certo che ne abbiamo visto di ‘ose io te e Accio!”.
Non ho mai pensato a qualche tua scissione, pericolosa, tra nome e soprannome, tra il tuo essere reale e personaggio con soprannome dispregiativo che t’accollarono da piccolo; e col quale ti chiama pure la Nada. “Me lo peggioràvino col soprannome, ‘Ardellino, e allora ò preso a chiamaccilo ‘ome fosse il nome più bello del mondo!”… no, niente di tutto questo: unicamente so, quando profferisci questa frase, che siamo io e te nell’avventura che, grazie, al tuo soprannome ancora dura, in rima facilissima, perché ha incontrato l’altro soprannome “battezzato” Cardellino.
Perciò se, in futuro, mi chiederai: “Quanti siamo alla festa?”, risponderò allegra: “Io e te, e Cardellino”. Ma potrei anche ampliare: “Io e te, Accio e Cardellino”. Se la Festa, è, e sarà ancora, ma non ne dubito, il nostro gioco tra realtà e finzione, nell’estetica per "solo uso di coppia".