Claudio Di Scalzo: "Bacio pagano in immacolato piano" - 1982
(a cura di Claudio Di Scalzo)
Karoline Knabberchen
FRAMMENTI PAGANI IMMACOLATI
a Fabio Nardi per l’otto dicembre 1982
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Donare come movimento da una mano all'altra, da un'anima all'altra.
Per questo prendo dalle tue mani - che ora con tutta me stessa vorrei stringere nelle mie - ogni tuo dono
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Avevano maggior sostanza i sogni? O eravamo esattamente la stessa pasta madre che li lievita?
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Allora dell’eco che rimane?
Parla l’ora felice, quella che m’è data in sorte – io credo – per virtù e per scelta. Un riverbero ancora, sincero e senza materia bruta. Leggera increspatura che solletica la fantasia.
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La noce persiste a battere dentro le ossa del cranio. Sono venuta a confessarmi dal giudice, perché dio non ha nulla di nuovo da dirmi. Il fatto è che non riesco neppure a spezzarmi: la torsione è sempre maggiore e qualcuno ogni tanto passando mi raccoglie.
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L'acqua fiorisce il mio volto, il mio-cardio distoglie i colpi dati con troppa foga. Ridisegno delicatezza solo se a parlarmi è l'altra voce, non quella che mi trova sempre verso sera.
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Ho una mano gentile, se l'afferri te lo dimostro. Ma poi scivolo dalla toppa della chiave, nella porta di camera tua.
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Tu mi cuoci (ha scritto Saffo... E credo nessuno possa dir meglio di un amore che cucina in carne e spirito la ricetta perfetta con gli ingredienti giusti) Tu mi cuoci e mi sento protetta
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Ho amato il Kouros di Milo, fu amante nel mio letto di vergine – mi inquieta il suo sorriso eppure sul suo arco mi lascerei cullare finché l’ultima stella fosse scomparsa in cielo – e pure… la pietra s’è mossa per follia d’amore, nella mia direzione!
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ho una vibrazione che mi attraversa gli occhi
essere l'uguale e l'opposto
in te
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come raccogliere da mille svenimenti una vita
colpita al tappeto
riavuta
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sono il nodo che lega filari abbandonati e stanchi
mi spaventa l'iride
mia celeste
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sono urna e seme e il petto balza un galoppo
di fatica nel mistero
che mi stringe
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senza spingere in gola i risultati dei nostri nidi
solidi dipinti tutti nelle vene
salde nei polsi