
"Margherita Stein toccata dai coriandoli anarco individualisti".
Foto CDS. 1985 circa
Margherita Stein
LA GRAZIA DELL'ESISTENZA CON PENSIERI ARRISCHIATI
La libertà è qualcosa come un diritto? Direi piuttosto qualcosa come un rapporto: il concreto rapporto attuale tra chi governa e chi è governato. Il massimo di libertà possibile dentro un concreto rapporto di “governazione” coincide perciò con il più basso grado di sanzione governativa che, con l’ausilio di un’adeguata azione di sottrazione critica, si riesce a spuntare. Il diritto, una volta sancito, elimina per sempre la libertà: infatti richiede l’introduzione di un’autorità alla quale ci si deve sottomettere per vederlo garantito. Ogni diritto, prima di essere tale, è, molto semplicemente, un arbitrio. Ebbene, la libertà, in un certo senso, e nella sua generalità, è proprio il grado di arbitrio che una società riesce ad ammettere prima che in essa si scateni una reazione repulsiva o correttiva, oppure; ma è lo stesso; il grado di arbitrio che io riesco ad esercitare prima che il sistema reagisca nel modo indicato. Solo i diritti necessitano di garanzie, le libertà si muovono sul vuoto, sono prive di garanzia e di autorità, sono in-autorevoli e gratuite, sono la grazia dell’esistenza, in qualche modo sono prossime al crimine.
Sicché il crimine è molto più vicino alla grazia dell’esistenza di quanto non lo sia il diritto.
La libertà
(così io penso)
è
in effetti
un gioco
rischioso.