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:: Poesia visiva
Fine mio confine. Trittico III
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Claudio Di Scalzo: “ Fine mio confine”. Da "Fumettando al nero l’amore menzognero", Trittico III. 1982 - 2000. Tecnica mista su fotogramma di fumetto.
Il monologo dell’uomo che sta scrivendo una lettera, attinge al tragico romantico come il musicista che si affida ad una melodia musicata da altri. La notte è sorda e le parole fresche d’inchiostro lo illudono che esse, giunte a destinazione, avranno la forza del fermaglio che tiene in un legame invincibile le perle, perché ogni parola scritta, che assume l’incisività dell’interrogativo perenne, disegnato! lo pensa con incauta dedizione, attenderà l’essere amato dove la felicità non si consuma, il sogno non si squama, l’emmoragia della dimenticanza si sana. Forse allora prendendo il viso di un personaggio del fumettista Domingo Mandrafina, che si chiamava Cayenna, m’immaginai in qualche provinciale prigionia per l’essere, in attesa che qualcosa finisse per varcare un confine di paese. La fuga. E allora scrivevo alla donna amata. Però a chi? Mi domando oggi. Varcare “l’inizio della fine?” ha anche reinventato il mio tempo, il fermaglio non ha retto, la cancellazione ha fatto il suo mestiere, molto più del buio che circonda quel me stesso di allora dentro i lineamenti occultati di un fumetto non mio, mentre restano parole inutili sospese nella mia scontata notte.(cds)
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Claudio Di Scalzo |
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