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:: Biblioteca Domestica Antiquaria 1 |
21 Gennaio 2014 |
BIBLIOTECA DOMESTICA ANTIQUARIA 1
Biblioteca Antiquaria de L’Olandese Volante. Archeologia editoriale casalinga. Iniziamo con “Centuria di Uomini Illustri”. Libriccino edito a Milano dallaSocietà Editrice Sonzogno nel 1890. Meritoria casa editrice per la diffusioni della cultura verso grandi masse di lettori borghesi. La collana si chiamava “Biblioteca del Popolo” e costava 15 centesimi. Vi collaborò anche Giovanni Bertacchi.
ANTONIO CANOVA - Nato a Possagno, tra i colli asolani, il 1 novembre 1737 da uno scalpellino chiamato Pietro e da Angela Zardo. Confortato dall'Hamilton, celebre dotto in fatto di antichità, ad accoppiare allo studio del vero la cultura del bello ideale degli antichi, sovvenuto di una pensione dalla Repubblica Veneta, si diede ad un severo e profondo studio delle statue greche. Suo primo frutto di tale studio fu il Teseo vincitore del Minotauro; e così il Canova, non compiendo ancora i 25 anni, fondava il rinnovamento dell'arte sulla scelta imitazione del vero, secondo l'esempio dei Greci. L'artista visse sempre nell'arte e non volle tor moglie: ridestò a nuova vita l'Accademia di San Luca, della quale fu principe perpetuo; pensionò giovani di belle speranze; accoppiò la cultura delle lettere all'esercizio dell'arte, sapendo quanto le une ajutino l'altra e mentre intendeva a scolpire facevasi leggere. I suoi discorsi, i pareri, i consigli erano semplici, facili, chiari. Pose volentieri l'opera sua e l'autorità del suo nome a far rendere all'Italia la Transfigurazione, il Lacoonte, l'Apollo e gli altri tesori, quando chi li aveva rapiti fu messo in basso. Roma fu sua patria d'adozione ma diede splendido esempio d'amore al loco natio, erigendo a sue spese in Possagno un magnifico tempio, pel quale modellava il gruppo della Pietà; ma non ebbe tempo di condurlo in marmo, venendogli meno la salute. Trasferitosi per ristoro alle acque di Recoaro, indi a Venezia, ivi moriva addì 4 ottobre 1822. Il catalogo cronologico delle 176 opere che lasciava compiute si legge nella Storia della scultura del Cicognara. Tra le più insigni si notano: il Mausoleo di papa Rezzonico, in San Pietro, con quei Leoni, di cui cosa più viva non mai si vide; il gruppo di Amore e Psiche; L'Ebe, Ercole e Lica, gruppo colossale (in Roma nel palazzo Torlonia); la statua colossale di Napoleone; Venere giacente (in cui ritrasse la principessa Paolina Borghese); il monumento di Vittorio Alfieri in Santa Croce a Firenze; Venere uscente dal bagno, pure in Firenze nella galleria Pitti; Cenotafio di Giovanni Volpato, in Santi Apostoli di Roma, Monumento a Giovanni Falier, protettore della sua giovinezza, a Venezia; Le tre Grazie, a Monaco; Monumento degli Stuardi, in Vaticano; Statua sedente di Washington, ecc. Lasciò altri cinquantaquattro lavori non terminati.
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