CDS: "Alice Pagès sanguina nero", I
china e acrilico su carta - cm 22 x 30
Claudio Di Scalzo
ALICE PAGÈS SANGUINA NERO
Nella vita di giovine damigella sessuata in materialità scritta di Alice Pagès tra reale e illusorio legame con Vittorio Della Croce - dove l’interpunzione si rivela masochista esclamativa e sadica interrogativa - la ritrattistica diventa contrapposizione tra astrazione e figuralità che dell’ES notizia DÀ (spesso senza spes, speranza, con china devianza).
Aligé Pagès è matta. I ritratti confermano la psicosi angelico-demoniaca della quale è affetta. Senza cure possibili.
Il Reale è il badile con cui scava il fantasma vile violento che la mette in ginocchio in recitato tormento in rapporti erotici di costrizione. Misto statuto di seduzione. Appare e si sottrae al volto normale del reale, si direbbe. Nel piccolo campo della Val di Serchio a sodomizzarla sdraiata sull’erba non è stato Vittorio bensì un Drago mai pago del suo corpo di porcellana. Crema di riso sul niveo viso. Come una regina d’Inghilterra. Mi sbatti animale rosso qui per terra? Viso spinto nell’erba bagnato di lacrime e godimento salivato martirio sopportato. Mentre il niveo culo esposto all'amante fuori dai jeans calati il bastante riceve con colpi smodati.
Alice Pagès cerca la densità sciolta nell’irrealtà del suo legame con Vittorio della Croce. Fino a consegnarsi all’ombra di qualche trappola che scatti sull’infedele amante. Per ferirlo e ammansirlo. Per dannarlo e sputtanarlo. Realisticamente smuove l’incantatorio suo linguaggio verso una luce di devozione che sconfina nel paranoico. Priora improbabile d'un convento di rimozioni. Tentativo d’apparire in statuto d’immagine reale sia puttana sia moglie. In un caso e nell’altro son doglie. Perché Vittorio non è fedele né come amante né come fidanzato-marito. È un semplice giovin briccone, un segno impoetico, un lavativo, uno che della poesia e dell’arte gliene importa quanto le fiches che vince e perde a Viareggio giocando nelle sere di noia ottobrina. Il sangue nero della sua amante non è mai vero. Neppure lui lo è.
Ogni ritratto nel racconto disfatto mette nel sacco il succo artefatto.
-Vittorio l’onda non si spaura cozzando negli scogli. Lo sai perché? Vuoi saperlo? È importante te lo riveli!
-Dimmelo allora, ma sbrigati.
-Non teme lo scoglio perché essa è il mare infinito. Io sono la tua onda. Col mare dietro della devozione.
-Alice tu parli in poesia a chi sta all’asciutto a giocarsi la sua vita di giocatore! Cozza pure quanto vuoi!
-Ma il rumore lo senti! Eccome se lo senti. A me basta. E se sei insensibile scoglio all’asciutto lo stesso avrò ragione di te nel picchiarci dentro. E tu di me nello sfrangiarmi inutile schiuma.
-Quando fai la tragica sei ridicola. Realisticamente ridicola.
-Anche il pompino che t’ho fatto era ridicolo? Vieni qui, dannato, tira giù i ribaltabili…
CDS NOTA
Alice Pagès nasce nel 1989 a Pisa. Nelle sue scritture, diaristiche e in prosa breve, racconta la sua età, le sue passioni per la musica, la sua psicologia, e, molto, il legame con Vittorio delal Croce. Fidanzato poco fedele.
Alice Pagès è un personaggio su L'Olandese volante Transmoderno. Viene pubblicata in cornici di Narrative Art e Narrative Photo. E dipinta in modo espressionista.