Sara Murray nel rivelato collier - Foto CDS, 2011
Claudio Di Scalzo in Dichiarazione
SARA MURRAY NEL GOTICO CHE TI DICO
La materia spuria del gotico
accoglie la schiena + collier:
esige cappello larga tesa
che sembra reggere il morso
obiettivo della reflex.
Sara Murray vive di ripetizioni
ritorni in drammaturgia notturna
della vita apparente. Si anima
anzi richiede contemporaneità
(sta’ a svampireggia?)
dal passato in castella
senza niuna favella.
Il libro, per me discretamente basilare, di Derrida “SPETTRI DI MARX”, del 1994, l’adottai come strumentario, lo fo con altre filosofie e movimentate ideologie, per ricavarci l’attraversamento di generi a me cari: metti il Gotico. Poi sarebbe giunta, molto tempo dopo, Sara Murray. Nel maggio 2009. Adatta a interpretare il fantasma gotico. Bisogna saper aspettare. C’è poco da vampireggiare se non hai collo adatto da addentare!
Nel contemporaneo telematico-web social impaginato pixel replicante infinito la modernità vittoriana ritorna Fantasma con citazione remake sequel prequel. Impone al tutto definitiva egemonia capitalistica del riciclo.
Quando Sara mi lascio nel novembre 2011, caspita!, se il Fantasma gotico prese ulteriore sviluppo! Bussando a vetrate e pagine elettroniche. Anche come Sara Earnshaw tempestosa.
Per 5 anni e 5 mesi il fantasma di lei, viva, altrove è tornata. Come corpo perduto da rielaborare nel genere gotico. Contemporaneamente il fotografo Fabio Nardi viveva il fantasma di Karoline Knabberchen, morta nell’agosto 1984; ma ciò ha avuto altri sviluppi in altri generi e temi. Non essendo possibile altri ritorni terrestri di lei.
Torno a Sara Murray. Il gotico torna in visione dentro un Teatro Memoriale con cliché: da qui le foto del triennio 2009-2011 e quelle dal 2017 in avanti lei tornata. Sempre sapendo che sono FO.FA Foto Facili e PARO.FA Parole Facili. Perché la modernità del gotico che torna nel contemporaneo duemila-web ciò impone.
Ma c’è un rischio. Ecco perché siglo con FO.FA e PARO.FA l’avventura con Sara che vi collabora nei segni scritti illustrati dipinti musicati. E cioè che l’ORIGINALE venga smarrito dal senso di chi legge vede interpreta tanto da NON RICONOSCERE IL CALCO.
Ciò non deve avvenire.
Purtroppo in POESIA LETTERATURA ESTETICA su ciò conta l’industria culturale e la cultura sottoproletaria web, metti nella poesia nell’estetica. Cioè quanto viene presentato contemporaneo Duemila viene o accettato o presentato non come FANTASMA bensì come ORIGINALE.
Pertanto io DICHIARO che la mia estetica gotica è in FO.FA e PARO.FA. Non voglio finire come altri altre che si definiscono AUTORI sia che scrivano poesia o prosa o usino baluginii estetici del Novecento tardo Ottocento.