“SARA’ ETERNO” - Esiste on line, nei siti, nei Blog, su Facebook al massimo bradisismo di cuori infranti,... appena un poeta muore, la prassi necrofila d’appiccicare sulla cara salma, venerata salma, il proprio nome per un “attimo” di visibilità accanto al grande poeta. Succede anche per ZANZOTTO. È una sorta di angosciante legge del PAGURO. Migliaia di voci, di apprendisti poeti, o poeti in corso di pubblicazione, o pubblicati sui siti da piazzisti di editori in cerca di spaccio!... s’infilano nel teschio del poeta spirato, nelle sue occhiaie, nel midollo spinale, e ne decantano le lodi: con frasi dementi del tipo “è morta la poesia”!
Offriamo ad Andrea Zanzotto il silenzio del rispetto verso la sua avventura, alta, altissima, anche se abitava in pianura, togliendoci il cappello, se lettori della sua poesia; e lasciamo fradiciare le sue ossa in santa pace. “Sarà Eterno” è un atto disegnato di auto-difesa dalla scemenza che si fa lenza sulla ossa appena coperta la fossa. Che venga usato un po’ di GALATEO fuori dal suo BOSCO, è il mio auspicio. Andrea Zanzotto sarà eterno per i suoi versi, dunque che i vermi da trafiletto stiano alla larga dalla sua bara sigillata e dal suo volto antico aperto sul Web.
Claudio Di Scalzo detto Accio