Claudio Di Scalzo
STANOTTE HO SOGNATO PUCCINI CHE MANGIAVA PASTASCIUTTA
(IMI-IMITAZIONI)
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Stanotte ho sognato Giacomo Puccini che mangiava pastasciutta iperglutinata. L’aveva ricevuta dalla Buitoni dopo sua richiesta con biglietto spedito da Torre del lago.
Ne ho mangiato una piattata che sembravan due, dice pulendosi la bazza col lembo della tovaglia come fanno i cacciatori del padule a tavola. Non posso offrirtene, l’ho imbuzzata tutta. Però posso ditti a te di Vecchiano che lì di musia ne mastiate poa che il mangià bono necessia alla 'omposizione: Vivaldi era un dedito all’arte culinaria stagione dopo stagione, Rossini era un nevrastenico da cosciotto d’agnello e polpetta, Wagner s’infranciosava nel nutrissi lui tedesco dalla basetta al calcagno, e il nostro amato Verdi viveva di risotti. Io, modestamente, di pasta Buitoni iperglutinata, cioè nutriente e al dente parecchio, e di folaghe che caccio io stesso e di lepri.
Sarà contento Maestro, allora, della sua nutrizione, ho chiesto. Sì, sì, eccome no!, però mi son ispessito un po’ troppo nella collottola, e così Caruso a New York m'ha disegnato da dietro come se fossi un molosso. Ci perdo in finezza e magari non mi s’accosta più la contessa!. Capita la rima eh giovanotto: nobildonna che cerca la mia pasta a taglio lungo, non so se son asciutto e cotto abbastanza con questi stornelli da briao. Epperò riordati che anche con la bazza unta son sempre quello che ha musiato la Bohème e la Tosca. E quindi io son al dente e tu no!
NOTA
Con la serie "Stanotte ho sognato..." mi occupo di sogni. (CDS)