Luigia Zamorano preraffaellita nella cabina letto del treno
Claudio Di Scalzo
IN TRENO LO STESSO TI PIACCIO
ANCHE SE VADO VERSO IL GHIACCIO
(pensa Luigia Zamorano)
Mentre in treno vado verso il porto australiano dove m’imbarcherò per il ghiaccio della Terra di Ross, il finestrino a specchio m’affida all’eterogeneo della vegetazione del verde che l’Antartide non conosce: linfa produttiva al sole. Così come il sangue calore di salute non ha. Però il molteplice specchio intriso nel tempo molteplice specchiato non è mai una soluzione. Cerco la mia singolarità nell’amore verso l’Esploratore che mi salverà. Che verrà a salvarmi nel ghiaccio della malattia. In questo dualismo non c’è finzione fotografica. La supera. L’Uno nel Due dell’amore vale simbolo. Cura che non cessa fino alla guarigione possibile. E oltre. Il volto che non si vede ha i lineamenti della coppia. La coppia viaggia dissemina intride rimanendo una. Comprende lo stesso Autore che mi dona questo pensiero "guardandomi" preraffaellita di spalle e l’Esploratore a cui la foto consegno.
NOTA
CHI È LUIGIA ZAMORANO
Luigia Zamorano donna misteriosa prigioniera nell’Antartide, preda di una altrettanto misterica malattia, attende, spesso fugge, l’arrivo dell’Esploratore. Il delicato, e fantasmatico, personaggio creato da Claudio Di Scalzo, nel 2010 (prima-durante-dopo la separazione di Accio e Sara durata 5 anni e 5 mesi), appare on line su L’Olandese Volante Transmoderno con capitoli di prosa visualpoetica. Amore sotto zero, algida tenebrosa follia, avventura oscillante temperatura, nei ghiacci eterni. Evocati viaggi e vicende al Polo Sud di coraggiosi esploratori nell'Ottocento primo Novecento, con narrazione fotografica in ritrattistica pitturata fumettata paesaggio poesia visiva. "L'Antartide di Luigia Zamorano" è un Visual Poem riversato in vari generi estetici.