JUNG E SCHUMANN IN FANTASIA
Nella dottrina di Jung dell'inconscio collettivo, gli archetipi dell'Anima e dell'Animus sono fondamentali. L'Anima è il lato femminile dell'uomo, la parte di sé che egli non deve nascondere-rimuovere-occultare perché indegna, ma assorbire e intrecciare nella sua psiche, per completarsi. Se questo assorbimento-intreccio è incompleto, egli rimane infantile. Bambinesco. La donna per converso deve assimilare il suo Animus, cioè il proprio lato maschile: completando la propria femminilità.
Io penso che l'artista creativo sia tra le poche persone felici quella maggiormente in grado di conciliare gli opposti, raggiungendo in questo modo il fine ultimo del processo di individuazione: realizzare l'unità dell'Essere. Nell'artista le tensioni da superare possono rivelarsi più acute-febbrili, ma l'unione - il tutto - può diventare, a causa di ciò, più perfetta. Ucciso il drago e vinte da eroe le sue battaglie, l'Artista può adesso permettersi-concedersi d'attingere alle fonti della sua immaginazione, intuizione e creatività, cioè alle sorgenti del suo inconscio, che ora gli apparirà come il volto non del terribile buio ma della ristoratrice saggezza. Senza questa fonte, nessuna combinazione-accostamento di intelletto, raziocinio, equilibrio e autocontrollo potrebbe mai esser bastante nel campo dell'arte.
CLAUDIO ARRAU
dalla rivista "High Fidelity", febbraio 1967
Traduzione di Margherita Stein
ROBERT SCHUMANN - CLAUDIO ARRAU
FANTASIA OP. 17