CDS. "La Croce di Bruckner" - agosto 2011
Claudio Di Scalzo
LA CROCE, CELIBIDACHE, BRUCKNER, TE DEUM
Nessuna pittura sulla Croce ci mette al posto del Cristo inchiodato e stiamo lì sotto profumati nell’estetica. In salvo. Nessuna parola sulla morte ci mette nelle mani della morte. Attaccati alla nostra salute guardante alla nostra salute pronunciante. In questa comoda separazione anche del mio disegnare e del mio scrivere ho sentito necessità di avvicinarmi alla crudezza del mistero del corpo che si consegna alla Morte come fa il Cristo, al mistero della malattia mortale che rende ogni essere una scheggia della Croce. Ho ascoltato, ad agosto, nel mese del suicidio di Karoline Knabberchen, il Te Deum di Anton Bruckner. Un compositore il cui candore era garanzia che se pensava in musica la sofferenza, e ogni resurrezione da essa, veramente la provava veramente si salvava. (agosto 2011)