Claudio Di Scalzo:
Poesia ruotante del piccolo Accio e della sarta Nada.
A mia madre, 18 agosto 1979 - Courtesy Galleria Peccolo Livorno.
Claudio Di Scalzo
(E) DI ME
(Narrative Photo con Accio e sarta Nada)
(e) di me sdraiato nella sghiaia non cancello le buchetta ture sui palmi delle mani - (e) di me sdraiato con febbri leggere sui mattoni rossi della camera verdolina non assopisco - crescere gracili non si decide nel grembo della madre – (e) se tutte le guazze ti bagnano non puoi chiedere di fare il Tarzan a tutti gli effetti - (e) se tutte le volte non mi fossi voltato a guardare male chi bene guardava mia madre forse lei non sarebbe passata indenne
- (e) se anche soffrivo nella passeggiata non abbassavo la guardia mai - d’istinto si è attaccati a chi ci ama - figurati il gracile palliduccio ben vestito con panni cuciti in casa - Ah sì! Scavare fra i calzoncini corti costa sgualciture se di timidezza riscopri tinte le tue gare - non concluse con l’alibi delle malattie ricorrenti sul calendario
- un gioco questo che ha funzionato a lungo (fino ad oggi) visto che un raffreddore mi uccide quasi – 18 VIII 1979