
Claudio Di Scalzo detto Accio
GLI ASCIUGA FORCHETTE DELLA NADA PARDINI
1972-2005-2010-2025

Da piccino, e la vita nel cascinale si svolgeva nella vasta 'ucina col fòo der ‘amino acceso e con la stufa economica a legna Zoppas, attorno al tavolo alla madia alle pentole appese. A me-mi garbava ascoltare le chiacchiere anco dei vicini che venivino a trovà Nada e Lalo e se parlavino di ‘ose scabrose mi ficcavo sotto ar tavolo o dietro la tenda per sapenne di più. Nella 'ucina macinavo ir caffè e giravo ir ragù e chiappavo i fritti e i crostini. Nei primi anni Sessanta gli strofinacci per asciugà i piatti vennero sostituiti da più moderni e colorati “asciugaforchette” che altrove chiamavino asciugamani da cucina. A me ventenne mi sembravino declinazioni Pop. Pop Art. "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica" di quanto altrove era arte da gallerie di New York. In cucina non discutevamo di Benjamin bensì di pioppini. Salsa per pastasciutte o polenta.
Mi venne pertanto, diciannovenne, la fantasia estètìa di ri-modellarli con colore acrilico e di dedicalli alla sarta e cuoca Nada Pardini (settembre 1928-settembre 2024). Mi-mà che con la sua quinta elementare certamente non sapeva nulla di Warhol o dei seguaci romani alla Schifano. Con un pennarello, sul retro dell’asciugaforchette ci scrissi in vernacolo e rima la mia dedica. E fotografai il tutto. Era il 1972.
Nel 2005, inventando il portale Web GLOCALE TELLUSfolio, con accosto la rivista annuario su carta TELLUS, pubblicai la serie per la la NADA come “Arte e Contorni” il tutto on line. Nel 2010 tolsi il pubblicato da TELLUSfolio affidandolo ad un semplice collage-foto per L’OLANDESE VOLANTE. Che oggi, giugno 2025, affido anche al social.
Gli originali, asciugaforchette, firmati CDS per la NADA, svolsero il loro compito ancora in “cucina e dintorni”. Servendo per raccogliere uova o base per il cesto dove la gallina covava. E poi sono spariti. Consumati.
Ne ho ritrovati una serie in foto e rima e collage.
Sara Cardellino, che ne è estasiata e s’è convinta che tutto il mio Comunismo e legame con la stirpe sta in questi peduti e ritrovati “ASCIUGAFORCHETTE POP”.
Alla Nada, alla mi’ mamma, ò dédiato quanto era ner mi’ mestiere e siamo intrecciati, ancora. Avrei potuto, Cardellino, anco scrive una poesia alla Ungaretti o nei vari generi, e ce ne sono di belle e insuperabili da quelle di Ungaretti in poi; o di Sbarbaro ar su Babbo; ma m’è garbato partì dalla ‘ucina perché lì la Nada mi diveva: “Accio gira il ragù sennò attacca; e se trabocca pulisci ir fornello con l’asciugaforchette”.
A scrive esti riordi mi trabocca un poinino ir core: ma credo che lo farebbe e fa a tutti, Sara, quando si riorda chi t’à messo ar mondo. Se m'abbracci e stringi forte m'asciughi la 'ommozione che a ripensà a me bimbo mi scòte.