Accio Bambino sulla Sedia
ACCIO
IMMAÒLATO NÉRO PECIÀTO. 8 DICEMBRE.
A SARA CARDELLINO DECALOGO COME LOGO.
"Immàolato Néro Peciàto". Così mi definiva mi-mà Nada che m’aveva messo ar mondo l’8 dicembre di sette mesi.
Da questa asserzione materna bonaria e non avvertita crudele stando nel vernaolo pisano, ricavai, Sara, frammenti cenere spenta e accesa. Perché mi garbava sentirmi spazzacamino nella cappa del camino. Non è questo un parto? Non ero uscito gracilissimo di sette mesi dall’utero a rischio morte? Mio padre, Libertario detto Lalo, comunista trotskista esclamò, altrettanto crudelmente: “Sembra un conigliolo spellato”. Mia nonna Messinella, vedova di Pardini Vittoria e fascista, esclamò: “Entra in una scatola smessa di scarpe”.
Gli estremismi di casa erano concordi nel sottolineare che non ero apparso al meglio. Poi mi ripresi, puppando da un solo capezzolo, l’altro non le funzionava o non mi garbava, per mesi e mesi dall’ampio seno di mi-mà. La Nada, somigliante a Rita Hayworth! E per questo chiamata “l’atomica di Vecchiano”.
Crescendo m’aspettava il soprannome di Accio monello sull’Argine in corsa, solo e intrepido; ma pure “Il bambino sulla Sedia”, figura secondo te, Sara, cristologica, da Kierkegaard; che mandato a riscuotere dalla madre i crediti del padre, che non si abbassava a farlo nella sua astrusa dignità di comunista con i “pellai” plebe senza dignità di classe, finiva sopra una sedia a recitare poesie. Solo dopo questa umiliazione portava a casa i soldi, tacendo quanto subito.
So che ti sei innamorata di me perché ancora, che sto invecchiando, mi sai Bambino sulla sedia, da dove sono sceso grazie a te, e correndo sull’argine solitario so che m’aspetta, dall’altra parte del fiume Brenta, la bambina Sara dispettosa e impertinente.
Accio Bambino sull'Argine
1
Il Bambino che non è innocente, Immaòlato néro peciàto, dà il via al tempo lungo che gli scorre addosso fermo detto Destino - sembra impossibile però accade nelle fiabe crudeli - perché, egli, nasce nella breve gravidanza di sette mesi. Il metafisico colore sulla sua pelle mantenendosi scuro e oscuro maculato viene guarito, lentamente molto lentamente fino alle soglie della vecchiaia, nell’avventura per lui prefigurata che può essere scambiata per letteratura ma è avventura da eroe da libro senza libro.
2
Poesia divenne la scatola di scarpe dove entrava il Bambino Immaòlato néro peciàto nato di sette mesi. Se oggi tu che mi ami, Sara Cardellino, cerchi le scarpe lì dentro che calzai non le trovi perché di cognome fo Di Scalzo.
3
Sono passati albe mezzogiorni tramonti, adesso a questa età, li ricordi attraenti e perturbanti: epperò per me sono ancora cattolici e comunisti: vantaggi del Bambino Immaòlato Néro Peciàto: nel Paradiso se vi andrò ogni mancanza che soffrii sarà sanata; in Purgatorio la speranza di perdere nero dolente sulla pelle si rafforzerà; se nell’Inferno finirò una lama come penna mi scorticherà quanto fu fumo cenere sangue nella nascita inconsulta: sgocciolerò il mio poema inutile di sangue e brandelli: esattamente come da vivo in terra senza amore: però, in silenzio godrò dell’opera che produco e vivrò eternamente di malinconia per te paradisiaca perduta per sempre. Se però il Comunismo s’appaierà al Cattolicesimo allora avrà fine anche nell’al di là la nostra separazione e prima o poi finirà perché io proletario vinto dal peccato starò accanto all’aristocratica che mi diede amore infinito e bene.
4
Nel Bambino Immaòlato néro peciàto c’è fin dall’inizio un rispecchiamento del Reale che si rivelato come bisogno di vivere in coppia l’amore. L’immagine sacra sono le sue mani poste a cavo ove può bere il bene soltanto quando drammaticamente, ma anche umoristicamente, diventano vuote.
5
L’avventura estetica del Bambino Immaòlato néro peciàto iniziò come “mondo è lingua” l’8 dicembre 1952 e tanti anni dopo per cancellarla capitolo dopo capitolo è diventata grazie all’amore per la Donna Musicale Sara “ lingua è il mondo” e va abitato accettando in esso la colpa della nascita senza averne spiegazione terrestre tantomeno nelle arti.
6
Il Bambino Immaòlato Néro Peciàto correndo sull’Argine ebbe nel vento la sua forma amica detta poesia e nello specchio della Natura che si frammentava ostile lo specchio.
7
Nell’IO parola, si disse il Bambino sulla Sedia facile alle rime, è incluso Dio dal quale tutto scola. Meglio sgorga se il Cuore a lui si porga.
8
Immaòlato néro peciàto se redarguito dai familiari per il bitume di cattiverie sulla pelle si consolava dicendosi che come gli uccelli liberi che fanno il bagno di polvere lui lo faceva di cenere e morchia del camino.
9
Non sapeva, lo intuiva, il Bambino Immaòlato Néro Peciàto, che il cascinale conteneva simbolismo sacramentale: nella Tinozza il bagno era il battesimo; la Cucina poteva dirsi Comunione; la Camera il Matrimonio ma alla fine L’Estrema Unzione per la Morte che in essa compariva.
10
Il Mondo coi suoi peccati, anche con la Colpa che marchiava néro peciàto, fu per me, la scoperta oggettività del mondo. Unica consolazione: lavacro delle lacrime: o il riso sguaiato. Sparse sull’argine del Serchio correndo, consegnato alle foglie verso la foce.