
"Silvae Lo nello specchiato occhio interrogativo"
Agosto 2008 - Accio
Accio
QUANDO ALL'INTERROGATIVO IN UNA FOTO
IL FOTOGRAFO RISPONDE DICIASSETTE ANNI DOPO A SILVAE LO.
DOPO IL QUORUM MANCATO SUL REFERENDUM LAVORO/CITTADINANZA
Questa foto del 2008, scattata, dopo aver convinto Silvae Lo My Wife, alla posa, in alta montagna, Valtellina, coi capelli schiariti dal sole agostano alpino, la “utilizzo” per una dedica a lei all’indomani del mancato quorum sul Referendum Lavoro/Cittadinanza. Intanto perché il “decadente”, come lei battezzava (rendendomi pariglia in rima) il mio vissuto prima di lei e con lei, “bolscevismo comodo decadente con il buen retiro in comoda Sant’Elena viareggina o parigina oggi alpina”, e immagino anche dopo che la lontananza si è imposta, è rimasto nei panni che mi cuciva addosso, posso ammetterlo. Poi perché ho assistito alla “sconfitta referendaria” e solo votato e così dalle parti di chi ascolta con me Rachmaninov. Ma Silvae Lo combattiva socialdemocratica indipendente, accanto al suo solito impegno combattivo nelle Comunità Montane nei Comuni spesso gestiti dai leghisti e dalla destra neofascista per difendere boschi dalla speculazione, regimentazione adatta delle acque, contro famelici piani regolatori di capannoni, in questi mesi ha girato in lungo e largo, stando alla larga dai Social ("Non servono a nulla, il web con i social siti blog per le lotte sociali, sono nullità per ping pong narcisistici. Dei migliaia che dibattono in Valtellina nelle iniziative che propongo che altri organizzano ne vedo pochi a volte nessuno. Se ti consola gli artisti letterati poeti assenti in toto! Tu almeno sei sul web dicendo e scrivendo la verità sul tuo stato e su cosa è questo dominio! Io non ci sono sui social e neppure i nostri figli! Tu basti e avanzi! Ma il tuo passato sovversivo non ti assolve in nulla nel presente. Te lo dico da donna di sinistra senza tanti infingimenti!") come iscritta CGIL tra lavoratori per invitarli al voto, anche tra immigrati con cittadinanza, perché è sul “lavoro” con le sue tutele che può ripartire una vera Sinistra. Addolorata per la sconfitta so che da domani riprenderà la sua lotta con la gente più diversa disponibile e a studiare le leggi europee che magari possono finanziare un nuovo asilo nido o scuola primaria, per le genti alpine, e che gli amministratori locali manco leggono. E ancora salirà scale degli enti diventando la disperazione per gli ottusi, una speranza per chi non si è arreso all’esistente.