CDS: "La schiena festante di Sara Pane" - Luglio 2010, tecnica mista su legno
Claudio Di Scalzo detto Accio
LA SCHIENA DI SARA PANE NEL LUGLIO 2010
Stilla nel finito compiuto come sonata pastorale il motto poetico
della schiena nuda di Sara Pane – Neoclassicismo che brama
ordisce spume del mare. Ecco l’azzurro della scontrosa giovinezza
con voce sbandata nel vasto cielo cobalto: notturno delle braccia involate
sposa dalle cosce biancorosa. Accio Fauno abbraccia l’ambita tempesta
dell’uno-due eterno lampo tempo estivo del pittore
nel vallo frontiera preromantico. La Grecia in aura d’altalena
plastica del web oltre il riquadro osanna all’azione
di passione e di virtù.
Foto Accio Fauno per Sara Pane - Brescia
2010
Accio
SCHIENA IN PITTURA E FOTO METACODICI
“La schiena di SARA PANE nel luglio 2010” l’ho dipinta (tecnica mista su legno, 80 x 40) ispirandomi ad una fotografia di SARA a Brescia nel 2010. Il dipinto di facile realizzazione post-accademico mi permette però di confermare a me stesso che le teorie di Vilém Flusser, in materia di estetica e libertà e filosofia forniscono suggerimenti importanti al pittore e fotografo. Secondo Flusser le fotografie sono “metacodici di testi” di terzo grado. Prima viene l’immagine tradizionale, primo grado, e il testo secondo grado. La fotografia è un “sintomo del mondo”. Squarcio ben riquadrato su di una realtà che si mostra direttamente al nostro occhio.
Giocando in modo transmoderno su queste scoperte flusseriane, un flusso neh che mi coinvolge come il ricordo della schiena di SARA PANE, ho riportato il metacodice al secondo livello con testo che però funge da didascalia all’immagine in foto e dipinta. Posso chiamare tutto questo libertà del fotografo e del pittore? La mia filosofia estiva?