"Sara Pane si trucca" - Accio fotografo foscoliano, 2011, Provenza
Accio e Sara Pane
IL TRUCCO C’È E SI VEDE.
2011
Questa fotografia ebbe incursione nel set Bigodini nel Kit trucco con relativa declinazione testuale. Probabile che questo riversare in poesia e prosa poetica e aforistica messa a fuoco sia il tratto più originale dell’insieme visuale. Che rendono il personaggio Sara Pane appetitoso: lievita i sensi dell’immaginario. A me di certo.
1
Lucidalabbra reso volto piuma
volteggia zampilla parola labbia:
qualità dell’ombretto destino
nel mattino di Sara Pane
(suo Fatum) balsamo schiena
celeste sguardo click vena.
2
Bigodini per capelli a presa automatica
per metà sull’essere specchiato
per meta sull’obiettivo del fotografo.
L’acconciatura nutre durata del marmo
divenire della vestaglia birichina.
Venere col compasso della schiena
detta armonia al sensibile ch’effonde
fusione d’immagine e trucco primario.
Fotografo foscolante rinGrazia
dio del Kit del Set: e accosta lo scafo.
Accio
IL TRUCCO C’È MA DIFFICILE È SPIEGARLO
2023
Quando il passato “torna” con una fotografia come “Sara si Trucca" del 2011 all’improvviso, ritrovandola stampata o sullo schermo del pc, presente, crea un’alterazione del ricordo. Se la foto è umoristica sbarazzina velatamente erotica, il ricordo di ciò che era vero torna vero. Viene tenuta alla larga la Nostalgia.
Il passato non viene alterato perché passato non ha decadenza. Sfuma soltanto nel presente bigodino piumino schiena.
Sara Pane che si trucca viene da un altro tempo. Però l’ironia sottesa di rendere poesia un Kit trucco un Set acconciatura legandolo al Neoclassicismo sensuale di Foscolo/Canova evita la celebrazione del passato rendendo ancora significativa l’immagine.
Ma perché ciò accade? C’è dell'altro?, mi chiedo, oggi fine marzo 2023.
Perché in fotografia, e quantomeno nella coppia Accio e Sara, solo quanto lì per lì, era trascurabile, una donna coi bigodini che piegata si trucca in una camera d’albergo signorile, lo rivelano i marmi, eravamo in Provenza, può essere ricordato senza provare le spine del passato già visto-vissuto.
La memoria torna con la foto e se ne sta tranquilla e nutre il Presente.
La nostalgia è depotenziata cioè viene privata della sua essenza di desiderio verso il corpo più giovane dell’allora trentenne di me baldanzoso non ancora quasi settantenne, perché quanto accadde ancora accade e l’ordine dei significati ancora permane nella modella nel fotografo se casomai volesse ancora fotografare l’amata coi bigodini in testa mentre si fa bella per andare a teatro o in una sala da ballo.
Ultimo trucco.
Se non siamo noi, io e Sara, io fotografo lei modella, i soggetti del ricordo fotografico, bensì i personaggi a cui diamo vita, oggi come ieri, è come se non i ricordi non li evocassimo: lo fanno Accio e Sara Pane: e così evitano enfasi malinconia calcata allegria: il “fatto” della Bellezza fotografata è ancora bellezza senza la patina della nostalgia.
Quanto conta è ciò che davvero resta nel passato e si fissa sulla pellicola del presente.
Sarà anche questo un trucco? Di certo è uno sbocco.