:: Accio: Sara Esserino scrive una lettera a Zefiro da San Nicola e San Giusto. Trieste Transmoderna
08 Dicembre 2013
Giampaolo Coral (1944-2011) compositore triestino
Accio
SARA ESSERINO SCRIVE UNA LETTERA A ZEFIRO
(da San Nicola da San Giusto)
Lettera I ad Accio. Dal Molo Audace. Gliela leggo e lo bacio.
Marzo 2011
Hanno tolto la ceralacca alle strade,
I sigilli imperiali che impedivano alla gente d'entrare.
A me che cammino per la prima volta
Dentro la storia, raccontano
Di aver deposto i fiori dai muri della città.
Così mi sono calata in San Nicola,
Sbocciata nell'incredulità del presente
Tra i ranghi nell'esercito dei Santi
Ho cambiato nome (quante volte?)
Fino a confondere la mia volontà.
Accanto avevo il mio uomo, uno Zefiro
Venuto al mondo come pescato dal Caos
Dentro una futura salvezza.
Il pensiero si sfa, è di polvere:
Sollevarlo è facile oltre la linea del mare.
Al Tommaseo bevono tè i dubbi dell'avvenire,
La galleria pompa irrequietezza come un'arteria
Nell'instabile selva dei nomi.
I Santi stanno a guardare, accanto all'altare
La pala del Santo che pare vincere ogni indifferenza.
A San Giusto le cose cambiano:
L'intonaco lascia posto alla consunzione.
Qui sono passati i popoli, sono passati
E rimasti; sono morti uno sull'altro,
Una cascata di popoli.
Cerco una faccia che mi somigli
Dentro la corrente di storia.
Ciò che mi porta via, caro Zefiro
È l'irrisione di chi crede io detenga un potere
Che non concepisco: non sono prudente
Come la mia città richiede.
L'anima secca come il ramo più secco;
Dicono così ci faccia la bora, il soffio
Incostante, la vertebra continuamente
Spezzata.
Abbaia il mare verso San Giusto,
In punta di piedi abbaia al padrone.
Quel bastone si spezza, non può nulla
Contro le zanne possenti del mare.
Astrazione in nero sul Molo audacemente sincero - Trieste - Accio 2011