:: Claudio Di Scalzo detto Accio: i coriandoli di Shoemberg per Sara Esserino
14 Febbraio 2015
Claudio Di Scalzo detto Accio
I CORIANDOLI DI SCHOENBERG
a Sara Esserino
I coriandoli di parole sulle palpebre di Schoenberg a carnevale chiedono di diventare suono o pigmenti rossi di pittura; evocano il tragico sconcerto, balletto balbettio?, dell’innocenza perduta scoprendosi strumenti dell’esser niente per il niente. La nuova forma conoscitiva imporrà alle parole-coriandolo di diventare pupille per nuovo sguardo sul mondo frantumato. Coriandoli volano nello spazio dell’interiorità, a carnevale, questa utopia si concesse il musicista.
Sara Esserino col ciuffo a Carnevale col bucaniere Accio buffo
Mia Sara Esserina nel 14 febbraio me li porti dei coriandoli simili da Venezia?, se prendono lo slancio del vento lagunare, anticiperanno addirittura, entrando nella stanza dove t’aspetto, il ciuffo scuro dei tuoi capelli a caschetto e il naso rossetto di febbraietto. Ne sono certo. I coriandoli di Schoenberg ci doneranno una ricostituita unità del mondo e degli oggetti in esso e del tempo che vi versammo andando, coraggiosamente, oltre ogni mimesi naturalistica. Colore e suono e pupille parole saranno una totalità che rimerà con "amorosità" (la parola non è da vocabolario ma da battito di ciglia) del nostro febbraio mai stato un baio così al trotto. E il rosso del suo manto s’addice ai ritratti del nostro compositore. Tutto torna. In questo mese, vedi?