Sara Esserino nel verdolino a Trieste" - Marzo 2011
Claudio Di Scalzo detto Accio
ALFABETO FILOSOFICO TRIESTINO
(Trieste transmoderna)
In cima al colle di San Giusto pant pant pant nella profusione dei respiri scansanti i piccioni mattutini inizio l'Alfabeto filosofico triestino per Sara Esserino.
A come Alterità, sinonimo di diversità, opposto all’Identità, come attributo dell’Essere. Il castelliere che qui un tempo sorse, le sue pietre, la sua mole, che alterità rimembra rispetto alle successive costruzioni che veneziani e austriaci vi architettarono? Sento un bisbiglio flebile posando la fronte sulle pietre del Castello di San Giusto. L’ombra di Hegel sul muschio - e distolgo lo sguardo verso l’inverno del mare amaro vibrato nelle onde dalla bora - mi dice che l’essere avente qualche qualità si “altera” diventando altro da sé, e allora con un sassolino, Giustino lo chiamo affettuoso, in mano, lo porgo a Sara, tra sue dita. Questo discorso di fedeltà alla metamorfosi offerto a chi custodisce ogni mia dialettica trova quiete accostando tempia a tempia. E fra poco è primavera. Gulp!
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