CDS: "Boine monologiante sant'Anselmo"
Imperia-Porto Maurizio Transmoderno
Fine Marzo 2011 con Sara Esserino
Claudio Di Scalzo
GLI OCCHI DI BOINE
Spicca nel carminio della fronte
il pallore della vela sopra guizzi cenere.
Sai com’è, visitatore, a marzo la calendula
accosto alla mia tomba zittisce la ghiandaia. Sì sì sì
non è come credi la primavera che mena gli esuli
versi in questo Père Lachaise di Porto Maurizio.
Hanno strane succursali i cimiteri dei poeti,
e le stagioni che s’inventarono nei loro libri,
non lo sapevi?, uno entra in un aforisma, tipo
l’immobile tomba del nome, e si ritrova a cercare Peguy
a cui fui devoto tossendo come Karoline Knabberchen,
la ranocchietta: oh ma se non sai cosa ordisce
l’obliquo tempo dei marmi di qui con quelli di Villaroel
dove riposano i morti sulla Marna, e Peguy non riderne
con pagine dei miei discorsi militari, chissà come l’avrà avute,
ti lascio al verde ansioso delle colline liguri:
torno alla mia nuca innocente posata sul gioco
della fotografia che stai scattando alla croce di spine.
E possiamo dirci amici. Nell’indugio di due occhi vivi
due occhi aperti tutti e due sopra gli zigomi che portai
in questa cittadina di mare dove mi caddero sotto l’increspatura
fine dell’acqua, rilucendo perle senza guscio. Son cieco qui sotto
e credo proprio che abbia poca importanza, meglio guardare il cielo
da un fondale marino, secondo me. Se torni qui però riportameli.