KK Quarantesimo Morte

Karoline Knabberchen
(Guarda Engadina Svizzera 10 aprile 1959 -
1984 20 agosto Austvågøy Lofoten Norvegia)
Foto Fabio Nardi



Karoline Knabberchen

DIVENTARE UN NULLA IN QUESTO MONDO…

da "FILOSOFIA DA BAITA" 




 

 

Prendi questo lacerto da Kierkegaard e fallo diventare quanto vale nella tua postura, Fabio.

“Diventare un nulla in questo mondo è la condizione per diventare qualcosa nell’altro”

Stare nella propria storia biografica ancor più se estetica o letteraria vale soltanto se immortala nella salvezza dell’immortalità personale in Dio. L’autentica grandezza del soggetto vale nell’espansività dell’amore durevole affidato all’infinito nel tempo salvifico divino. In questa dialettica ogni opera terrena trova sua relativa misura. Riguarda pure Dante Shakespeare Michelangelo Leonardo Raffaello.

Perché in questa “misura” affannarmi nel presente delle tendenze estetiche e letterarie? Perché dovrei scoperto quanto a cui aspiro dannarmi nel ruolo terreno di donna in poesia e filosofia?

Naturalmente sono interessata e coinvolta dalle opere che formano la civiltà, plurale, e la cultura ma ritengo, leggendo Kierkegaard, che se i valori entrano nella storia attraverso azioni umane, bisogna pure sottolineare che esse trasfuse in opere valgono se promuovono libertà interiore diventando basilari non nella vita mondana ma per la salvezza personale e comune, gli altri, tenendo conto del compimento temporale-esistenziale del soggetto ch’è parte del mondo che va pure al suo termine.

Cerco un futuro oltre la morte, risorgendo, che sia “incompibile”. La mia storicità lascio lascerò sulla terra come squama o solidificato sasso lava. Il fuoco va altrove e se brucia quanto scrissi filosofai non me ne importa niente.