"Karoline Knabberchen doppie pupille a Febbraio" - 1983
Fabio Nardi
Karoline Knabberchen
FRAMMENTI a FEBBRAIO 1983 CON PLATONE
1
La tua fotografia di Viareggio s’accosta alla bambina che qui fui quando vi venni coi miei genitori per il famoso carnevale. Torna a me l’orizzonte del mare col sole che vi cala dietro che vidi bambina assieme alla vista della giovane donna innamorata. Sono felice. Febbraio e ovunque c’è gelo, ma non su questo mare… che riceve due sguardi sorridenti da due tempi diversi. Se però mi dici che questo è l’effetto che fa il mare alla svizzera nata sui monti alti d’Engadina, ci crederò.
(La fotografia è andata perduta. Distrutta con altre centinaia e centinaia di stampe e negativi nel laboratorio di Nardi e Karoline a Guarda d'Engadina, dalla madre Gerda Zweifel dopo il suicidio della figlia il 20 agosto 1984 alle Lofoten. Stesso destino per dipinti disegni manoscritti dattiloscritti quaderni. Si è salvato quanto custudito nel cascinale di Vecchiano da fabio nardi. NdC CDS)
2
Parlava per motti rovesciati, una commedia delle parti senza alternanza di ruoli. Ma dove spingeva la recitazione, lei non lo capiva. E accendeva la conversazione in lampi come pesci vibranti a mezz’aria soffocati:
“Cos’è che più ti tormenta di te e di me? La brutalità della vita rovesciata in possibile morte da giovani di uno dei due? Sai che non è questa la parola ultima, inumidita dalla saliva che dalla bocca di Platone si versa nella mia".
Quante cose sapeva o non sapeva. Vacillava sicura. Nel febbraio in scadenza.
Febbraio nel bosco corto guaio conosco
Fabio Nardi, 1983
3
È quanto mi chiedesti in dono: rigirare la corteccia e concludere il canto verde di clorofilla. Premi il petto contro il mio. Platano contro Mimosa! Vorrei barattarmi con la nostra arborea eternità d’idee. “Febbraietto corto e maledetto”, reciti nel proverbio pisano. Dunque sia corto platonismo. Tutto dentro il San Valentino 1983.