
"Karoline Knabberchen nel vento breve"
Foto Fabio Nardi
Karoline Knabberchen (Guarda Engadina Svizzera 10 aprile 1959 - 1984 20 agosto Austvågøy Lofoten Norvegia).
Karoline Knabberchen
L’EREDITÀ CRISTOLOGICA SPIEGATA A FABIO NARDI. 1983
Eh no, caro Fabio, stai più attento quando ti parlo. Io non dico: Cristo è un’invenzione dei cristiani. Al contrario, i cristiani non possono affatto darne ragione. Il Nazareno, cioè il separato (significa che non si tratta di una semplice categoria: è un uomo, certo, una persona) è l’Unico e l’Originario. Prima di Lui - si badi - Dio non era che daimónion e parádosin, il che significa anche che la divinità di Gesù può essere pensata solo sulla base di Gesù stesso. Strano, no? Il “prima” e il “dopo” non possono essere qui invocati. Il prima fu da Lui stesso liquidato, senza pietà; il dopo, cioè noi, ogni tipo di cristiano e di post-cristiano, è senso che si dispiega (solo) sulla di Lui base. Esatto? Esatto! Dunque Penso a una teologia a-teologica: estrema propaggine - assurda? - dal tardo Schelling protestante (inedito perlopiù in Germania figurati in Italia) dove Gesù è il dio non-dio che marca il passaggio dalla Voce che si prende, dal cielo, cura e custodia dell’atterrito, alla voce che dal ventre della putredine atterrisce insinuando che quel che resta del Regno non è che Lei-Voce stessa: eccomi! Non c’è altro da lasciarvi in eredità.

"Per Karoline Knabberchen perché s'inazzurri con me"
Foto Fabio Nardi - Senza data
Cristo con me al mattino.
Lo guardo nel martoriato flusso
del fiore reciso.
A te uomo singolare e plurale di uomo Dio
(meticolosamente sento in me
traforarti nel sale del dubbio)
chiedo di rimuovere la spina
nella mia mente nel divenire.
Che la mia carne si muti in lietezza
nel giorno evanescente
che ti racchiude in preghiera.