Karoline Knabberchen a Torre del Lago
(Cura Claudio Di Scalzo)
Karoline Knabberchen
IL PASTRANO DI PUCCINI A TORRE DEL LAGO
Agguanto il pastrano di Puccini che s’immerge tra le canne del lago di Massaciuccoli per l’immedesimazione nel segreto della sua composizione. Velato appare il suo manto, pennuto sotto le falde svolazzanti del cappotto. Non ho che poche bolle d’ossigeno per riserva: i biondi capelli galleggiano come alghe lunari, si camuffano tra i baluginii sul velluto delle onde.
Che eroina da melodramma sono, Fabio! Mi vedessi! Manon Lescaut è la sua terza opera, la prima totalmente pucciniana. Mi confondo con l’ondulata melodia di Massenet e ne esco incipriata e imbellettata, ma solo per il tempo d’un lampo negli occhi di Marco Praga, librettista scapigliato, che ne scruta la genesi fuor dall’acqua.
Oh che passione disperata, Fabio! Puccini ha raccolto in un setaccio quanto di me s’inerpica fino alla superficie e si riversa nel suo contrario!
Se imparerai ad ascoltare l’opera come un buon Renato Des Grieux, comprenderai prima dell’ultimo atto in quale deserto può finire un amore.